fbpx

Sindacati: “Autunno caldo”

1553

Il segretario della Cgil, Angelo Villari, accusa Provincia e Comune di Catania di immobilismo nei confronti delle vertenze che tengono in sospeso il futuro di migliaia di lavoratori: “Solo parole vaghe, nessun atto concreto”. La replica da Palazzo Minoriti: “Gli atti sono sotto gli occhi di tutti”

CATANIA – “Arriverà un autunno caldo dove saranno le vertenze di lavoro a tenere banco. Le risposte concrete ai problemi altrettanto reali non possono più essere rimandate. Una su tutte? Il futuro della St  Microelectronics a Catania”.Il segretario confederale della Cgil di Catania Angelo Villari tiene alta l’attenzione sui temi caldi della città e della provincia. “Dal sindaco e dal presidente della Provincia – aggiunge Villari – ci aspettavamo qualcosa di più che le generiche dichiarazioni rilasciate alla stampa in questi giorni”.

Villari parla di “ritorno alla realtà” anzichè di “appello alle istituzioni” e sottolinea “quanto sia amaro che le voci più alte dei nostri governi locali parlino dei problemi di Catania e della sua provincia senza fare riferimenti reali. Eppure cittadini e lavoratori vorrebbero vederci chiaro”.

Villari annuncia che già a settembre Cgil, Cisl e Uil faranno nuovamente il punto sulle vertenze più difficili. “Richiameremo ancora una volta – conclude – le responsabilità di tutti su vertenze come la St dove il timore più serio è che non solo venga frenato lo sviluppo di un settore che per anni ha rappresentato una speranza per Catania, ma anche che vengano messi in forse i posti di lavoro”.

La replica di Castiglione. “Io posso solo ribadire che gli atti prodotti dall’Amministrazione provinciale in questi due mesi sono sotto gli occhi di tutti e costituiscono il punto di partenza di una rinnovata attenzione ai temi dell’occupazione, dello sviluppo, del turismo, in particolare, o delle nuove povertà, in campo sociale”.

“Onestamente – osserva – non comprendo le ragioni di questa nota ‘ferragostana’, che mi sembra lasci il tempo che trova e si commenti da sè. “Un confronto serio e costruttivo su questi temi sarà utile – conclude – ma se le premesse sono queste, non ci sentiamo, ad essere sinceri, particolarmente incoraggiati”.

In questo articolo