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Dirigenti scolastici Flc preoccupati per valutazione docenti

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I timori sono contenuti in un documento sottoscritto qualche giorno fa dalla struttura nazionale del sindacato di Mimmo Pantaleo. Solo un rapido accenno (indiretto e non esplicito) alla questione degli albi territoiali.

Anche i dirigenti scolastici appartenenti alla Flc-Cgil prendono posizione sul disegno di legge sulla scuola con un ordine del giorno votato qualche giorno fa dalla loro struttura nazionale.
Il documento è centrato quasi completamente sulla questione della valutazione dei docenti: “Attribuire al dirigente universitàoltre ai compiti di verifica e controllo del diligente adempimento degli obblighi contrattuali dei docenti – affermano i dirigenti della Flc –  anche quello di valutare, da solo, la loro capacità didattica è sbagliato. Ancora più sbagliato è collegare un “premio” a quella valutazione e  attribuire al dirigente il potere di distribuire salario accessorio al di fuori di procedure negoziali e in violazione di principi che valgono per tutto il pubblico impiego e che sono rispettati anche nel lavoro privato”.
“La valutazione dei risultati e della qualità dei processi di insegnamento-apprendimento realizzati dai docenti – sostengono ancora i dirigenti Flc –è infatti  un atto complesso che richiede, oltre che una specifica competenza disciplinare, il supporto di procedure valutative sperimentate, condivise e validate”.
Nel passaggio della legge al Senato – concludo sul punto i dirigenti scolastici della Flc – questi aspetti andranno corretti in modo da“ricondurre la valutazione dei docenti  ad ambiti e soggetti in possesso della competenza e della condizione di terzietà necessarie”.
Il tema della chiamata dagli albi territoriali viene invece solamente sfiorato , peraltro in modo indiretto, nelle ultime due righe del documento quando, quasi di sfuggita, si parla della possibilità  di incidere sulla libertà dei docenti (non si usa neppure l’espressione ‘libertà di insegnamento’) “attraverso i meccanismi premiali e di scelta affidati alla dirigenza scolastica nei confronti dei docenti”.

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