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Luigi, leader del gruppo “GAE in ruolo non uno di meno” non ha dubbi sul piano di assunzioni, “come gruppo abbiamo visto nel ddl e nella legge una possibilità che non c’era stata data negli ultimi 20 anni. Solo tagli e sacrifici senza avere nulla in cambio, adesso si prospetta il ruolo”.

Lo raggiungo al telefono e non attende che gli ponga le domande, ha le idee già chiare e sa dove vuole arrivare. “Cosa fondamentale, alcune classi di concorso sature come la A019 o la A060 senza la riforma e senza il potenziamento non avrebbero mai lavorato”. “Ci siamo battuti perché venissero effettuate delle modifiche al ddl di riforma, alcune sono state accolte, altre no.” “Se oggi i precari possono scegliere se fare o non fare domanda lo devono all’emendamento salva GaE che impedisce di chiuderle se non sono esaurite”.università telematica pegaso

Luigi ha capito anche dove voglio andare a parare io, ma lascio correre ancora per qualche frase. “Hanno modificato anche l’anno di prova – continua – adesso può essere ripetuto in caso di esito negativo. E i piani triennali legati al POF … ”

Ok – lo fermo – però molti docenti precari non stanno presentando domanda. I numeri informali che circolano lo dicono chiaro e al Ministero probabilmente non si attendevano una tale defezione, se il Ministro è dovuto intervenire domenica affermando di non comprendere la scelta dei docenti che non stanno facendo domanda per le fasi B e C.

“Intanto, ci dobbiamo affidare ai dati effettivi. Che non ci sia il traffico che si aspettavano è vero, ma è anche vero che mancano ancora 10 giorni. Molte persone non sono bene informate, molti ancora ci chiedono cosa succederà se non fanno domanda. Le persone sono terrorizzate. Capisco che l’andare fuori, soprattutto per le donne, è drammatico, ma non sono d’accordo con la terminologia che è stata associata. Qualcuno ha anche parlato di “deportazione”; non è corretto. Si tratta di un lavoro, è un’offesa, è violentare la memoria di chi la deportazione l’ha vissuta davvero. Bisogna rimanere nell’ottica di affrontare il problema per quello che è: i posti al sud non si possono inventare. Le graduatorie sono piene al sud. Tutti i lavori statali prevedono la mobilità, è un modo, finalmente, per abbattere il precariato, il nostro precariato. La tragedia non è andare in altra parte d’Italia, ma la disoccupazione. Il piano non poteva essere fatto diversamente.”

Ma ammettiamo che i dati di scarsa affluenza si manterranno e giorno 14 scopriamo che (cosa a questo punto probabile) che il 60% dei precari aventi diritto non hanno fatto domanda. Uno degli scopi della riforma, chiudere il capitolo precariato, è fallito.

“Si andrà verso qualcosa di diverso, chi non ha fatto domanda sta aprendo la strada alle supplenze per la seconda fascia.”

Io, parlo anche di chiudere un capitolo, quello del precariato storico, delle lotte intestine tra diverse abilitazioni, della possibilità di avviare a pieno regime un nuovo sistema di reclutamento etc etc.

“Non direi un fallimento ma un grosso problema. Se questa domanda non dovesse aver successo, bisognerebbe riformulare tutto il discorso sull’ingresso degli insegnanti. Il governo ha cambiato idea in itinere, perché chiudere le GaE avrebbero distrutto i precari storici, era corretto dare libertà di rimanere in gae.”

Su questo non credo si possa dissentire.

“Abbiamo chiesto anche di avviare il concorso solo sulle classi esaurite. Ci hanno risposto che è qualcosa di logico, ma non è fattibile.”

Perché?

“Questo non ci è stato detto. Così come per i clicli TFA e PAS, si dovrebbero avviare solo per le classi esaurite.”

Vuoi concludere aggiungendo qualcosa liberamente?

“Si, vorrei dire che il nostro gruppo non dà indicazioni sul far o non fare domanda, lascia libere le persone dando solo informazioni.”

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