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Assunti in fase C in scuole in cui non c’è la relativa classe di concorso. Mancano indicazioni del Miur per attività e anno di prova

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I nodi della fase C, nelle prossime settimane, non mancheranno di venire al pettine. Uno di questi è l’utilizzo, per l’a.s. 2015/16 di docenti in scuole nelle quali non è presente la loro classe di concorso.

unipegasoCi scrive un docente “classe A022 immessa nella fase C. Palermo prima provincia scelta, Genova sede di assunzione. Sono stato assegnato all’ istituto Alberghiero dove la mia classe di concorso non c’è tra le materie ministeriali. Oggi la scuola mi dice che non sanno come collocarmi, prenderò servizio l’ 1 dicembre. sono amareggiato e scioccato, idem il dirigente scolastico che mi ha detto che non hanno fatto nessuna richiesta per la mia classe di concorso. ho lasciato i miei affetti e la mia terra per non aver nemmeno la soddisfazione di fare il lavoro per il quale ho studiato tutta la vita. avete indicazioni da darmi? grazie!”

E ancora, un altro docente, assunto per A017 in scuola in cui non è presente questa classe di concorso, chiede quali potranno essere i criteri per la scelta del tutor per l’anno di prova e formazione, dal momento che la circolare del 5 novembre 2015 si limita a offrire come soluzioni la scelta di docenti di classe affine o area disciplinare, ed operante di norma nello stesso plesso.

Discorso diverso sembra invece prospettarsi per quei docenti neoimmessi in ruolo in fase C nella scuola secondaria, ma utilizzati in altri ordini di scuola, per i quali il Miur si è già espresso positivamente, anche se non non c’è ancora la relativa circolareBIENNALI

Anno di prova possibile per docenti fase C utilizzati su altro grado. L’eccezione alla regola

Quali attività possono essere proposte a questi colleghi, inseriti in scuole in cui non è presente la propria disciplina?

A parte le supplenze fino a 10 giorni, si potrannno attivare attività progettuali volte all’ampliamento delle competenze degli allievi o di  orientamento…

Insomma, suggeriamo ai Dirigenti Scolastici di non “scoraggiarsi” e di pensare invece, con l’aiuto dei nuovi docenti assunti, quali potrebbero essere le modalità per sfruttare le loro potenzialità.

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