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Nuova mobilità, addio titolarità su scuola: chi va nell’ambito può fare 300 chilometri al giorno

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universitc3a02www.latecnicadellascuola.it Quali sono i docenti che verranno coinvolti nella mobilità su ambito territoriale, con tutto ciò che ne consegue? Quali sono i rischi che corrono questi insegnanti?

Diciamo, innanzitutto, che si tratta dei docenti neo-assunti, i docenti soprannumerari e coloro che faranno domanda di trasferimento volontaria (provinciale o interprovinciale): tutti, indistintamente, non si muoveranno più sulla singola scuola. Rispetto alla quale perderanno, senza mai recuperarla, se non cambieranno le regole, pure la titolarità.

Perché con la Buona Scuola sparisce il concetto del docente che se non ha più posto nella propria scuola, si sposta su un altro istituto: si sposterà, invece, nell’ambito territoriale. E se non c’è posto anche nella Regione di appartenenza.promozione certificazione eipass

La Legge 107/2015, del resto, parla chiaro: il comma 73 dice che “dall’anno scolastico 2016/2017 la mobilità   territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali”.

Tanto per intenderci, quindi, un docente di Roma che perde posto, potrebbe trovarsi in un istituto collocato in un ambito territoriale ai confini dell’Umbria o della Campania, quindi anche a 150 chilometri di distanza.

E lì che potrebbe essere infatti collocato il docente, qualora il sistema telematico dell’ufficio scolastico territoriale non trovi una scuola più vicina.

Come già rilevato, a rischiare di più, come logica vuole, saranno i docenti delle discipline più tecniche e specifiche della scuola secondaria superiore: un insegnante (laureato o di laboratorio) di ceramica, di arti navali o ottica, che, in pratica, perde posto nella propria scuola, rischia più degli altri di finire nel girone “infernale” degli ambiti. Perché spesso non ci sono istituti limitrofi che possono accoglierlo. E se si è particolarmente sfortunati, si finisce in un altro capoluogo regionale. Con 300 chilometri da fare tutti i giorni, tra andata per arrivare a scuola e lo stesso tragitto al contrario per tornare a casa.

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