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Caos Sostegno: insegnanti con titolo licenziati; senza titolo con cattedra. Il caso delle abilitazioni rumene

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eipass-lim8_300x300www.oggiscuola.it – Sostegno nel caos. In attesa della legge sull’Inclusione, che dovrebbe riformare in toto le metodologie di insegnamento oltre che l’accesso alla professione, il mondo del sostegno vive momenti di incredibile disagio. Disagio che è tanto più acuto, se si pensa che a soffrire di più sono alunni disabili. Oltre a decine di migliaia di insegnanti. Le vicende di questi giorni raccontano di migliaia di classi ancora scoperte, con i dirigenti scolastici impegnati senza sosta a trovare delle soluzioni tampone. Il problema è che tra migliaia di presidi che svolgono in maniera ottimale il proprio lavoro ce ne sono molti che non fanno altrettanto. Così accade in Sicilia che un’insegnante plurilaureata  e  specializzata con titolo di sostegno venga licenziata, per dar posto a docenti senza titolo. Succede a Siracusa. A Milano invece si scopre che una dirigente, inviti, i suoi docenti ad andare in Romania per prendere l’abilitazione garantendo loro la copertura del posto di lavoro. Presenti per lo stato, assenti per gli alunni. Sempre nel capoluogo meneghino, dove le cattedre scoperte risultano ancora molte, una dirigente impone a un’insegnante di ruolo di spostarsi sul sostegno. Incarico per il quale la stessa non è nemmeno abilitata. Piccole storie che si intrecciano con un fabbisogno crescente, per fronteggiare il quale occorrerebbero, almeno 30.000 docenti abilitati in più. Ma senza un intervento del Miur si sta alimentando il mercato delle abilitazioni estere, soprattutto in Romania, la cui conversione in Italia è diventato l’ennesimo business. Ad accrescere ancora di più lo sconcerto è il fatto che ci sono migliaia di docenti abilitati disoccupati, le cui messe a disposizione restano ferme nei cassetti. Un caos senza vie d’uscita, almeno per il momento.

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