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Miur, prime dichiarazioni Fedeli: “Lavorerò per una scuola di tutte e di tutti”

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universitc3a02Ultime notizie 13 dicembre 2016. Le prime dichiarazioni della neo ministra Valeria Fedeli rivolte al mondo della scuola

Valeria Fedeli, nominata ieri pomeriggio Ministro alla Pubblica Istruzione dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, non tarda a pronunciare le sue prime parole nella nuova veste di prima inquilina di Viale Trastevere. La Fedeli inizia il suo nuovo lavoro, tutto in salita, dopo le innumerevoli critiche giunte dal modo della scuola e rivolte prevalentemente alla riforma partorita dal precedente governo targato RenziGiannini. La sfida è durissima per il dicastero che da oggi in avanti, l’ex Vice Presidente del Senato si appresta a guidare.

perfezionamento1Le tappe di questo governo? Per Valeria Fedeli ‘bisogna fare la legge elettorale e poi si va a votare’

Le prime frasi della neo Ministra non lasciano trapelare nessuna emozione e preannunciano un lavoro, si spera, all’insegna del cambiamento di rotta rispetto a chi l’ha preceduta: «Onorata di ricoprire un ruolo così importante per il Paese. – dichiara la Fedeli – Lavorerò per una scuola di tutte e di tutti». La neo ministra, nominata ieri pomeriggio dal premier Gentiloni, guiderà il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca fino alla fine di questa legislatura, con o senza il volere del Presidente Mattarella. Un nome a sorpresa, ricco di significati e, si spera, all’insegna della discontinuità rispetto alla figura politica di Stefania Giannini.

Valeria Fedeli, molto attiva anche sui principali social network, ha iniziato immediatamente a pubblicare, direttamente dal proprio profilo Facebook, alcune sue dichiarazioni. La stessa scrive: ‘La scuola è il luogo dove si costruisce il futuro dell’Italia, è una responsabilità che cercherò di assolvere con impegno e dedizione, ascoltando e coinvolgendo le migliori forze di quel mondo: gli studenti, i genitori, i lavoratori ed i loro rappresentanti’. E prosegue: ‘C’è tanto da fare, da domani sarò al lavoro’. Successivamente conclude il suo discorso d’insediamento ringraziando il premier Gentiloni e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la fiducia accordatele, e per il delicato ruolo che si accinge a svolgere nei prossimi mesi.

Nelle ore successive la sua ascesa alla prestigiosa carica di Ministro della Repubblica italiana, i cronisti presenti al Quirinale, le pongono con molta discrezionalità una domanda pruriginosa, quella relativa alla durata di questo Governo. Lei risponde: «Vedremo. Dobbiamo fare la legge elettorale e poi si va al voto».

Gli insegnanti si chiedono: un buon presagio per il ‘bistrattato‘ mondo della scuola o è solo la solita frase di circostanza?

Fonte: www.scuolainforma.it

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