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Docenti precari, abolizione del concorso e istituzione dell’anno rafforzato

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ecampus-mioI docenti precari ascoltati in Senato concordano tutti su un solo punto: è necessario eliminare ogni esame proponendo un’alternativa concreta e univoca ovvero istituire un anno di prova che abbia valore concorsuale. Le falle del concorso, dicono, non consentono di immettere in ruolo i docenti precari attraverso una prova scritta e orale, si rende necessario quindi strutturare un sistema diverso

 I gruppi di docenti precari, infatti, suggeriscono al Governo le seguenti modifiche: rettificare il tiro sui decreti attuativi della 107, eliminare lo sbarramento iniziale insito nelle procedure di selezione degli abilitati con servizio (sia che siano abilitati Pas o abilitati Tfa). La prova orale, inoltre, non dovrebbe essere selettiva. Quanto poi ai docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, i precari chiedono  di prevedere la possibilità di una fase transitoria in cui trasferire ad un “anno rafforzato” la valutazione che è contenuta in un concorso classico.

Anno rafforzato, cosa significapacchetti-certificazioni-new

L’anno rafforzato si propone come una novità di grande interesse per l’esercito dei precari in quanto abolirebbe il concorso e tutte le prove che ne conseguono, al fine di concretizzare il tutto in un singolo anno di prova che abbia il valore di concorso. Proprio durante le audizioni, si legge su Scuola Informa, il rappresentante dell’USB, prof. Luigi Del Prete, aveva rimarcato l’assurdità del fare un concorso per rimanere comunque precari. Una criticità che è stata fortemente evidenziata anche dalla mancanza di attenzione sull’assenza di provvedimenti in favore dei diplomati magistrali e dei laureati in Scienza della Formazione Primaria.

 

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