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Trasferimenti: conta più di tutto il punteggio nazionale, le sedi indicate vengono dopo

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certificazione-inglese1Per il trasferimento su ambito territoriale occorre tener conto del punteggio e quindi della posizione occupata dai docenti nella graduatoria nazionale.

Mentre passano in subordine le sedi indicate prioritariamente dai docenti nella domanda di mobilità e a quest’ultimi assegnate.promo certificazione informatica

A stabilirlo è stato il Tribunale del lavoro di Monza, che con sentenza definitiva di merito (n. 88/2017, pubblicata il 23 febbraio scorso), ha accolto la tesi illustrata nel ricorso dall’avvocato amministrativista di Caserta Pasquale Marotta, a favore di una docente di scuola primaria trasferita al Nord Italia in corrispondenza della fase C della Buona Scuola.

Nella sentenza, il giudice reputa che “il modus procedendi prospettato dal Miur, il quale sostiene di aver riconosciuto portata prioritaria all’ordine delle preferenze, appare illegittimo, non potendosi ritenere un portato necessario delle previsioni contenute nel CCNI dell’8 aprile 2016”.

La ricorrente, residente nella provincia di Caserta era stata trasferita a Monza a seguito della procedura di mobilità nazionale. Solo che, come tanti colleghi, aveva presentato ricorso, ora accolto dal giudice del lavoro, dopo che si era accorta che diversi colleghi con meno punti erano riusciti a rimanere in ambiti territoriali decisamente più vantaggiosi dei suoi.

 

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Per effetto della sentenza, la docente ora dovrà essere assegnata in una sede del Lazio, nell’Ambito 0001 “o di altro ambito della stessa provincia”, risultata più vicina e disponibile, indicata dalla domanda di mobilità, sede sulla quale risultava assegnata docente con punteggio più basso della ricorrente.

Alla stessa insegnante, il giudice del lavoro pugliese ha pure riconosciuto un punteggio in graduatoria maggiorato, per via della mancata considerazione da parte del Miur del servizio pre-ruolo svolto in scuole paritarie.

Il Miur, invece, è uscito dalla disputa giudiziaria sconfitto, dovendo ora pagare pure 3mila euro di spese processuali.

La sentenza potrebbe andare a determinare un caso rilevante: altri giudici del lavoro, infatti, potrebbe adottare il ragionamento fatto dal collega di Monza. Con tanti docenti ricorrenti che, se in buona posizione in graduatoria, si ritroverebbe collocati nell’Ambito territoriale a loro più confacente.

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