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Carta del docente: facciamo il punto

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logo-home_biologia1L’erogazione dei 500 euro è annuale e corrisponde all’anno scolastico di servizio per i docenti di ruolo, ma non si perde nel caso di mancato utilizzo entro il 31 agosto. Breve promemoria sulle cose da sapere.

Allo scadere del terzo anno di erogazione dei 500 euro, e del secondo con modalità elettronica, è utile riprendere il contesto normativo attraverso il quale si attua l’assegnazione e l’utilizzo della Carta per l’aggiornamento e la formazione del docente.

Si tratta di uno stanziamento annuale individuale già previsto nell’articolato della legge 107/2015 (art.1 c.121) e destinato a tutti gli insegnanti di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, la cui possibilità di spesa non si esaurisce con la fine dell’anno scolastico di riferimento.

L’accredito diretto è su “portafoglio elettronico” al quale si accede online mediante un sistema di autenticazione, una volta in possesso dell’identità digitale (SPID).

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È possibile generare buoni per l’acquisto di beni e servizi, da usare sia nei negozi fisici sia su quelli presenti in piattaforma web, purché accreditati, in unica o varie soluzioni fino all’ammontare del totale stabilito.

Il termine ultimo per l’a.s. 2017/2018 è il 31 agosto; dal 1 settembre verranno erogati nuovi 500 euro, anche ai docenti neo assunti a tempo indeterminato, sebbene questa data non sia precisa della effettiva disponibilità della somma.

Il richiamo di legge, oltre alla citata legge 107/2015, è il DPCM 28 nov.2016.24cfu-insegnante-300x233

In relazione ai molti dubbi di questi giorni, a proposito delle eventuali economie di quote non impiegate, risponde l’art.6 comma 6 del citato DPCM dove si riporta: “le somme non spese entro la conclusione dell’anno scolastico di riferimento sono rese disponibili nella Carta dell’anno scolastico successivo, in aggiunta alle risorse ordinariamente erogate”.

È bene ricordare che lo scorso anno l’accreditamento delle quote residue non è avvenuto contestualmente alla nuova erogazione, perché sono state necessarie operazioni di sistema e verifiche contabili delle quali il MIUR ha dato avviso preventivo sul sito dedicato. A questo proposito segnaliamo la prassi secondo cui alcuni importanti chiarimenti vengono pubblicati in tale “sede”, con una modalità che come FLC CGIL continuiamo a disapprovare, in quanto non-formale e priva della necessaria partecipazione attiva delle relazioni sindacali.

Per la FLC CGIL il tema della formazione, sia per i docenti, sia per gli educatori e gli ATA (entrambi esclusi dal beneficio dei 500 euro nonostante i nostri ricorsi presentati di cui uno, gli educatori, vinto e l’altro ancora pendente), è complesso e indifferibile e da noi rivendicato come strumento fondamentale nella valorizzazione del personale e nel miglioramento del sistema-istruzione. Il diritto all’aggiornamento individuale attraverso l’acquisto di beni di consumo, non deve distogliere l’attenzione dalla necessità di rivedere tutta l’attuazione del Piano nazionale, la cui ripartizione delle risorse è stata finalmente conquistata nel rinnovo del CCNL 2016-2018 con lo scopo di definire un diverso utilizzo dei fondi, in risposta ai bisogni concreti delle scuole e della qualità del lavoro.

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