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D’Alema: «Berlusconi sprezzante. Vuole comandare e non confrontarsi»

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Sulla legge elettorale per le europee la maggioranza ha un atteggiamento «gravemente antidemocratico» Il leader del Pd a margine di un convegno sulla paura come strumento di governo

 

ROMA – «Il Presidente del Consiglio ha un atteggiamento sprezzante, non appropriato al leader di un Paese civile come l’Italia». Lo afferma Massimo D’Alema, a margine di un convegno sulla paura come strumento di governo, commentando le parole di domenica del premier sulla manifestazione del Pd. «È la conferma che vuole comandare e non discutere. Pretende di cambiare le regole senza il confronto con l’opposizione e questo – conclude – è molto discutibile».

SU EUROPEE MAGGIORANZA ANTIDEMOCRATICA – Sulla legge elettorale per le europee la maggioranza ha manifestato un atteggiamento «gravemente antidemocratico». È il giudizio di Massimo D’Alema, che ne parla a margine di un convegno organizzato dall’associazione Calamandrei. «La pretesa di imporre a maggioranza una legge elettorale che stravolge il sistema elettorale europeo, piegata a interessi di parte, da parte di una maggioranza che non rappresenta la maggioranza degli italiani, che legittimamente governa ma non dispone delle regole che dovrebbero invece essere condivise, è un atteggiamento gravemente antidemocratico -ha spiegato D’Alema- Così si rende difficile il normale rapporto tra maggioranza e opposizione».

CICCHITTO A D’ALEMA – Fabrizio Cicchitto presidente dei deputati del Pdl replica a D’Alema: «La legge proposta per le elezioni europee non può in alcun modo essere definita antidemocratica, come afferma l’on. D’Alema, perché allora sarebbero antidemocratici molti grandi Paesi europei che, anch’essi, non prevedono le preferenze nella loro normativa elettorale. È comunque singolare – aggiunge – il comportamento del gruppo dirigente del Pd: Veltroni rivolge a Berlusconi un attacco frontale nel suo discorso di Roma e poi protesta se la maggioranza risponde. Il fatto è che, tranne qualche caso singolo, il PdL nel suo complesso non ha complessi di inferiorità, consapevole del consenso che ha nel Paese. Detto questo – conclude – poi, sui regolamenti parlamentari e sulle riforme costituzionali siamo aperti al confronto».

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