fbpx

Giustizia, Pdl: ”Riforma subito”. Bossi: ”Prima il federalismo”

1547

Il ministro per le Riforme detta i tempi: ”La questione giustizia viene dopo”. La Russa: ”Facciamo tutte e due le cose”. Gasparri: ”Pronti al confronto con l’opposizione”. Cicchitto: ”Per il dialogo basta attacchi a Berlusconi”. Donadi (Idv): Udc e Pd non cedano alla ”tentazione di connivenza col premier per non risolvere i problemi al loro interno”. Alfano al ‘Messaggero’: ”Patologie oltre ogni limite”

Rizzo (Pdci): ”Si sta preparando un grande inciucio”

 

 

Roma, 8 dic. (Adnkronos) – Tema della riforma della giustizia al centro del dibattito politico. Ieri segnali di dialogo possibile sono partiti tra maggioranza e opposizione. Ma oggi a tenere banco è la richiesta del leader leghista Umberto Bossi che chiede nuovamente di dare precedenza al federalismo, prima che alla riforma della giustizia. Il Senatur intervistato al ‘Tg1’, lo dice con chiarezza: prima il federalismo, poi la riforma della giustizia. Questa l’agenda secondo il leader della Lega: “Se Berlusconi vuole fare la riforma della giustizia, si farà. E’ lui il presidente del Consiglio. Però prima si deve fare il federalismo e dopo discuteremo di giustizia”.

A Bossi risponde La Russa:”Le due cose non sono inconciliabili -spiega il ministro della Difesa-. I tempi del federalismo li abbiamo già fissati e non subiranno rallentamenti, ma le Camere sono due e a gennaio si può iniziare l’uno e l’altro, se fosse necessario. Quindi, Bossi non tema”. “L’importante è non usare la giustizia come modo per rinviare il federalismo, altrettanto importante pero’ e’ non usare il federalismo come argomento per non fare la riforma della giustizia. Il sistema bicamerale consente di avviare la Giustizia anche prima che il federalismo fiscale sia esaurito, senza far ritardare il federalismo stesso”, conclude La Russa.

Ma in seno alla Pdl si continua a puntare i piedi sulla questione giustizia. Secondo il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, “la situazione è degenerata, lo strapotere di taluni magistrati è imbarazzante” e ”la riforma della giustizia deve soprattutto puntare ad eliminare questo gravissimo malcostume, oltre a garantire con nuove misure la certezza della pena”.

E il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, mette in chiaro che ”se si vuole fare un discorso sereno in materia di giustizia allora non è accettabile che si sviluppino attacchi e aggressioni a Berlusconi sulla questione morale”. E puntualizza: ”Se dobbiamo parlare di riforma della giustizia è auspicabile un confronto nel merito”.

Se per Saverio Romano (Udc) “sul tema delle riforme occorre la massima unità delle forze politiche ed è per questo che apprezziamo la proposta del ministro Angelino Alfano, per il quale diviene sempre più urgente una riforma condivisa della giustizia”, da parte del capogruppo alla Camera dell’Italia dei Valori, Massimo Donadi, arriva un appello ai colleghi dell’opposizione di Pd e Udc perché Walter Veltroni e Pier Ferdinando Casini non cedano alla tentazione di evitare di affrontare il problema della questione morale all’interno dei due partiti, abbracciando la ‘crociata contro i giudici’ che Silvio Berlusconi “sta portando avanti da 15 anni”. Parlando all’ADNKRONOS, l’esponente dell’Idv sottolinea che il premier ”sta conducendo una personalissima crociata contro la magistratura, una crociata ereditata dalla P2, in cui trova di volta in volta compagni di strada interessati”, visto che ”l’Udc ha il segretario Cesa coinvolto in ‘Why not’ e il Pd è invischiato in tanti casi di questione morale sul territorio.”

Lo stesso leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, va all’attacco: “Giù le mani dalla giustizia”. Ancora una volta, prosegue, ”si intravede all’orizzonte il tentativo di inciucio sui temi della giustizia. Ancora una volta il diavolo tentatore Silvio Berlusconi cerca di coinvolgere i partiti dell’opposizione nella proposta di una pseudo-riforma che ha soltanto l’amaro sapore di una resa dei conti con la magistratura”. “L’obiettivo è sempre lo stesso: togliere l’indipendenza ai giudici e sottoporli al potere politico”.

Infine, per Marco Rizzo del Pdci, ”si sta preparando un grande inciucio per il controllo definitivo della magistratura da parte della politica. Il piano della P2 si compie definitivamente. La sinistra complice dovrà vergognarsi”.

In questo articolo