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Scuola, avanti c’è posto: entro dieci anni 400 mila docenti in pensione

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Nel prossimo decennio la scuola pubblica perderà un milione di studenti e circa 400 mila docenti: il doppio dato tendenziale è contenuto nel Rapporto Ocse ‘Education at a Glance 2019’, nel quale si evidenzia che nei dieci anni che verranno la scuola perderà oltre un milione di studenti e circa metà degli attuali docenti andranno in pensione. Un dato, quest’ultimo che preannuncia un turn over progressivo non indifferente, con tantissimi docenti nuovi a subentrare.pensiona

Percorsi abilitanti 30 CFU
Attivato il II ciclo dei corsi 30 CFU

Record di over 50

Lo studio sottolinea anche che l’Italia ha la quota maggiore di docenti ultra 50enni dell’area Ocse (ben il 59%) e per questo motivo dovrà sostituirne così tanti entro i prossimi dieci anni.

Sempre l’Italia vanta il record, stavolta negativo, di insegnanti nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni.

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Inoltre, per due docenti su tre la vera emergenza sono i compensi inadeguati che lo stato italiano gli conferisce: il 68% degli insegnanti ha dichiarato che migliorare i salari dei docenti dovrebbe essere una priorità.

Più laureati, ma il gap rimane

In compenso, aumentano ai laureati tra i 25 e 34 anni, passati dal 19% del 2007 al 28% in assoluto e al 34% tra le giovani donne. Mentre nella fascia 25-64 anni appena il 19% ha il titolo terziario: il gap rispetto alla media dei Paesi Ocse, che è del 37%, rimane altissimo.

Eppure, i laureati guadagnano il 39% in più rispetto agli adulti con un titolo di scuola secondaria superiore. Tra i disincentivi a finire l’Università, ci sono anche le tasse universitarie, che in Italia risultano magigori rispetto a molti altri Paesi del vecchio Continente e si collocano al livello di quelle di Paesi Bassi e Spagna, pur inferiori a quelle di Lettonia e Regno Unito.

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La spesa per studente rimane modesta

Altro tasto dolente è quello della spesa per l’istruzione rispetto al Pil, che si colloca tra i bassifondi della graduatoria dei Paesi Ocse: in Italia i finanziamenti per tutto il settore formativo statale, dalla scuola primaria sino alla formazione terziaria, si fermano al 3,9% del prodotto interno lordo.

Contro una media della classifica Ocse pari al 5% del Pil. Questo significa che nella nostra Penisola si investono appena 8.300 dollari in media per studente, mente la media Ocse sfiora i 10 mila (9.800 euro).

A soffrire più di tutti è l’Università italiana, per la quale lo Stato spende l’1% per cento del Pil. Il record di Neet, rispetto alla media Ocse del 14%. – il 26% dei giovani di età compresa tra 18 e 24 anni – non è un caso.

Università
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FONTE: https://www.tecnicadellascuola.it/scuola-avanti-ce-posto-in-dieci-anni-400-mila-docenti-in-pensione

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