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Primo anno di Ministro Azzolina: cosa di positivo e negativo è stato fatto?

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Ieri, 10 Gennaio 2021, è trascorso il primo anno di Ministro Azzolina. Un ministero che è stato ed è tuttora oggetto di critiche (come anche lo sono stati i suoi predecessori), ma che nel bene e nel male delle sue scelte è stato sicuramente il ministero che ha dovuto fronteggiare una delle battaglie più dolorose e difficili dalla nascita della Repubblica Italiana ad oggi: la pandemia.

Pandemia che ha sicuramente condizionato tutto il suo lavoro e ha modificato in corsa diversi progetti, come la stabilizzazione degli insegnanti tramite concorsi e la didattica scolastica, per la prima volta nella storia espletata in modalità telematica.

Primo anno di ministero che la stessa Azzolina ha voluto ricordare con un post scritto nella sua pagina facebook: “Il 10 gennaio di un anno fa giuravo come Ministra nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ricordo l’emozione di quel momento e sento, ogni giorno, tutta la responsabilità dell’incarico che ho ricevuto.
In questi mesi ho lavorato senza sosta e continuerò a farlo, guidata dall’amore per la scuola e per la Costituzione. Guardando, in particolare, all’articolo 34. Uno dei più belli, quello che mi ha permesso di immaginare e poi costruire un futuro da donna libera, pur partendo da una condizione di svantaggio.
Mi batto per la scuola perché senza la scuola non c’è crescita, aumentano le disuguaglianze, si blocca l’ascensore sociale. E a pagare sono sempre i più deboli. Continuerò a lavorare in questa direzione, senza risparmiarmi. Un Paese che pensa concretamente al proprio futuro ha la necessità di proteggere le nuove generazioni, di investire sulla loro formazione. Siamo ancora dentro la sfida terribile di questa emergenza ma guardiamo anche al futuro, grazie all’opportunità del Recovery Plan: ci sono le risorse per rilanciare definitivamente il sistema scolastico.
Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuta, ma anche a chi ha mosso critiche costruttive, aiutandomi a lavorare meglio”.

Ma com’è stato questo primo anno di Ministro Azzolina?
Non appena insediata gli attacchi non sono mancati dai sindacati e dai giornalisti. Il giorno stesso del suo insediamento infatti, Massimo Arcangeli, sul quotidiano La Repubblica, sostiene che alcuni paragrafi della tesi da lei a suo tempo presentata per l’abilitazione all’insegnamento sarebbero stati copiati da testi specialistici. Dopo la pubblicazione della notizia, i partiti d’opposizione, tra cui la Lega, ne hanno chiesto le dimissioni dalla carica governativa. La Azzolina ha replicato alle accuse rilevando che non si tratta né di una tesi di laurea né di un plagio, essendo lo scritto una semplice relazione di fine tirocinio.

Il 2 febbraio sono i sindacati ad andarle contro, con FLC CGIL, CISL, UIL, SNALS CONFSAL e Gilda degli insegnanti che la accusano di non aver attuato politiche idonee in relazione ai docenti precari, proclamando uno sciopero su scala nazionale per il 17 marzo.

Allo scoppio dell’emergenza sanitaria a Marzo, tutte le attenzioni si concentrano sulla didattica scolastica: la chiusura delle scuole rischia di penalizzare gli strati sociali più in difficoltà e il rischio dispersione è concreto. La dad non è mai stata utilizzata nella scuola pubblica, e presenta le sue pecche fin da subito, soprattutto dal punto di vista tecnico; sono molti infatti i ragazzi che non hanno a casa né il pc né la connessione internet veloce.

Arriva l’estate e il buon risultato prodotto dagli esami di maturità in presenza e il calo dei contagi riportano ottimismo. Arriva poi l’apertura delle Gps e si preannuncia l’uscita dei concorsi: dopo tanti anni arriva quello straordinario, per stabilizzare i docenti con almeno tre anni di servizio, e quello ordinario, per immettere di ruolo i neolaureati. La vera innovazione è la call veloce, la nuova modalità di assunzione in ruolo che permette ai docenti presenti nelle graduatorie di ogni regione, che non hanno ottenuto il ruolo con la normale tornata di assunzioni, di poter presentare domanda in un’altra regione dove ci siano posti disponibili onde ottenere anticipatamente la cattedra a tempo indeterminato. Call veloce che purtroppo si rivelerà un flop, così come un flop (criticato sia da esponenti dell’opposizione che della maggioranza) sono i banchi a rotelle, considerati una spesa inutile e relegati nei magazzini di molte scuole.

La scelta forse più discussa è la scelta di riaprire le scuole a Settembre: ancora oggi molti la considerano una delle principali cause della seconda ondata. Scelta che sicuramente ha permesso di attuare una didattica più efficace e di rendere un servizio migliore ai ragazzi, ma che va in contrasto con quanto fatto in termini di sicurezza negli istituti: scaglionamento degli ingressi, modifica dei percorsi di entrata ed uscita, mascherine gratuite per docenti e alunni, sanificazione continua delle aule, personale covid aggiuntivo, stop a gite.
Troppo poco: il governo secondo gli esperti avrebbe dovuto lavorare sul miglioramento dei trasporti, sull’edilizia scolastica (aule troppo piccole che non garantiscono spesso il distanziamento) e sull’installazione dei termoscanner.

Il tutto va ad aggiungersi al problema che le gps e la call veloce non risolvono: la supplentite. Moltissime cattedre, specie al nord, risultano vuote alla ripresa delle lezioni. Addirittura a causa dei ritardi nelle convocazioni viene commissariato l’Ust di Milano, gestito dall’ex Ministro leghista Bussetti. E’ proprio al nord che si registra il maggior numero di cattedre vacanti.
Problema di cattedre vacanti che si sarebbe potuto arginare con le mad, utilizzatissime dai dirigenti scolastici. E proprio qui si evidenzia un’altra lacuna del Ministero: la poca chiarezza e il cambio di opinione. Se dapprima infatti una circolare vietava agli iscritti in Gps di poter inviare le mad in altre province, a seguito delle lamentele e della carenza di insegnanti a Ottobre arriva il dietro front del Governo e le messe a disposizione possono essere inviate nuovamente senza alcuna restrizione.

Nel frattempo i contagi salgono, si decide di instaurare le “regioni a colori” e oltre alle superiori anche gli alunni di seconda e terza media vanno i dad. Si blocca il concorso straordinario, che era finalmente partito, così come si blocca l’iter di selezione per l’accesso al V ciclo del Tfa sostegno.

Adesso inizia il nuovo anno e la grande sfida che attende il Governo è quella di come spendere i 209 miliardi complessivi del Recovery Found. Alla scuola andranno 10 miliardi. Pochi o molti non importa, ciò che conta è come saranno spesi, e in base a questo avremo forse un quadro decisivo del Ministero Azzolina. Nel frattempo si dovrà risolvere il problema della pandemia, si dovrà completare il concorso straordinario e far partire quello ordinario, stabilizzare i docenti entro l’anno per evitare nuove cattedre vuote a Settembre.

Noi qui abbiamo fatto un bilancio e un riassunto di cosa successo nella scuola nel 2020.
Voi come giudicate il primo anno di Ministro Azzolina?

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