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Permessi studio, situazione imbarazzante in Sicilia: il Tfa non è ancora partito, ma i tempi per richiederli sono scaduti. Rizza: “L’UST sta valutando riapertura delle domande”

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E’ caos totale in Sicilia per quanto riguarda la questione dei permessi studio. Molti docenti siciliani infatti, anche se di ruolo, non potranno usufruire delle 150 ore di permesso per il diritto allo studio relativo al TFA Sostegno, così come previsto dal contratto integrativo regionale.

Tutto a causa del covid e delle prove selettive svolte in ritardo del V ciclo del TFA, che non è ancora iniziato in tre Università della Regione, ovvero Catania, Enna e Messina.
L’UST ha stabilito come termine ultimo di invio delle domande il 24 gennaio.
In questa domanda si doveva dichiarare di essere inclusi nella graduatoria definitiva degli idonei stilata dalle Università di riferimento, ma tale termine ovviamente non si è potuto rispettare, poiché i docenti non potevano in quella data sapere se erano entrati o meno nel corso.
La sola eccezione è per gli iscritti al TFA dell’Università di Palermo, l’unica ad aver già iniziato il corso. Costoro hanno potuto beneficiare del permesso.

Una vicenda imbarazzante, che denota certamente una mancanza di dialogo tra Ust e Università. A rimetterci i tanti docenti che vogliono specializzarsi e che senza diritto allo studio si troveranno nel corso dei mesi in difficoltà a seguire le lezioni e studiare, anche perché quest’anno le lezioni non si svolgeranno solo nei fine settimana, ma anche durante la settimana. Questo per consentire la conclusione del corso entro il mese di Luglio.

La soluzione a tale problema ci sarebbe, ovvero una nuova finestra per poter fare domanda dei permessi studio. Soluzione che forse non è così lontana dopo le dichiarazioni del segretario regionale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza: “L’Ust della Sicilia sta valutando la possibilità di riaprire i termini per i permessi del diritto allo studio degli iscritti al Tfa sostegno. Abbiamo sin da subito rappresentato all’Usr – spiega – le criticità legate al fatto che molte università non avevano ancora pubblicato le graduatorie definitive dei candidati che avrebbero potuto frequentare il Tfa”.

Poi chiama in causa il Direttore generale dell’UST Sicilia, Stefano Suraniti: “La scadenza del 24 gennaio rischia di precludere la possibilità di usufruire di tale diritto a centinaia di aspiranti al titolo di specializzazione di sostegno. Da una recente interlocuzione con il direttore Suraniti, possiamo affermare che, preso atto della criticità rappresentate a tutti i livelli sia dai lavoratori coinvolti che da tutte le organizzazioni sindacali, non è da escludere una riapertura dei termini non prima del mese di marzo, proprio per consentire a tutti gli atenei di procedere con la pubblicazione delle graduatorie. Il direttore Suraniti – conclude – potrebbe pertanto concedere una ulteriore proroga, ma solo dopo aver riconvocato tutte le organizzazioni sindacali già coinvolte e firmatarie dell’integrazione al CCIR del 19 gennaio scorso”.

 

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Fonte: Orizzontescuola

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