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Precariato insegnanti: domani nuova manifestazione contro il Decreto Sostegni Bis. Ecco ciò che si chiede.

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Precariato insegnanti: domani nuova manifestazione contro il Decreto Sostegni Bis.

Domani, martedì 15 Giugno, è prevista una nuova manifestazione contro il precariato insegnanti, dopo i presidi organizzati lo scorso 9 giugno dalle associazioni CISL Scuola, Uil Scuola Rua, Flc CGIL, ANIEF e SNALS,  in Piazza Montecitorio e nelle principali piazze italiane.

In una nota congiunta questi sindacati hanno annunciato di condividere gli obiettivi della manifestazione che va contro Il Decreto Sostegni Bis, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dove è trascritto un piano di stabilizzazione degli insegnanti precari inadeguato e probabilmente inefficace.

“Per il prossimo 15 giugno è stata lanciata una iniziativa di mobilitazione della scuola da parte di diverse associazioni e coordinamenti di lavoratori precari – affermano i leader dei suddetti sindacati – Constatiamo che le necessità della scuola ad oggi non trovano risposta nell’ultimo decreto legge approvato dal Governo a dispetto proprio di quel Patto per la Scuola sottoscritto con le parti sociali.
Serve un serio intervento politico della maggioranza per permettere l’assunzione di tutti gli insegnanti inseriti nella prima fascia delle graduatorie per le supplenze già abilitati e specializzati e quelli presenti nella seconda fascia attraverso anche un percorso abilitante o di specializzazione per i posti di sostegno”.

Dunque la richiesta comune è quella di una stabilizzazione per titoli e servizi, con il ripristino di un doppio canale di reclutamento permanente, che permetterebbe immissioni in ruolo dalle graduatorie concorsuali e, parallelamente, da graduatorie per titoli e servizi (in subordine alle Gae o comunque da utilizzarsi laddove esaurite le Gae).

Ma non solo stabilizzazione per titoli e servizi con doppio canale. Tra le richiesta vi è anche:
– la stabilizzazione di tutti i docenti precari, compresi coloro attualmente iscritti nelle Gps di 2 fascia, materia e sostegno, che abbiano maturato 3 anni di servizio entro l’a.s 2020/2021, attraverso – un percorso di formazione su materia e di specializzazione su sostegno;
– l’eliminazione del vincolo quinquennale (ridotto a 3 anni dal Decreto Sostegni Bis);
– NO all’aumento dell’orario di lavoro;
– No classi pollaio (riduzione del numero degli studenti per classe);
aumento degli stipendi dei docenti in linea con quelli europei;
stabilizzazione del personale ATA e degli educatori;
– NO alla riduzione delle ore di sostegno (182/2020).

 

“L’appello lanciato dalle associazioni e dai movimenti è condivisibile – concludono – in quanto punta a unire tutti i lavoratori precari, a prescindere dalle diverse condizioni che le loro vite lavorative attraversano. Come sindacati continueremo nei prossimi giorni a sostenere questa importante battaglia contro la precarietà e per migliorare la nostra scuola”.

 

 

 

 

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Fonte: https://www.orizzontescuola.it/

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