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Concorso docenti per 11.891 posti sì, ma in 3 anni. E il piano di immissioni in ruolo già approvato?

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Lalla da orizzontescuola.it – Questa è la novità emersa dall’incontro del 06 settembre tra le Organizzazioni sindacali e il Ministero. Il bando riporterà con esattezza il numero dei posti a concorso (11.891), e la graduatoria avrà durata triennale. Da essa si attingerà per il 50% delle immissioni in ruolo. Il restante 50% rimane alle Graduatorie ad esaurimento, cui verranno assegnati altrettanti posti. Confermata la nostra interpretazione secondo la quale il concorso conferirà l’abilitazione solo a chi risulterà vincitore.

I numeri. Nel comunicato del 24 agosto il Ministero scriveva:

“E’ prevista per il 24 settembre la pubblicazione di un bando di concorso, per titoli ed esami, su base regionale, finalizzato alla copertura di 11.892 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado, risultanti vacanti e disponibili; altrettanti posti saranno messi a disposizione dal Miur attingendo dalle attuali graduatorie. […]

…. pubblicare le graduatorie in tempo utile per l’immissione in ruolo per l’a.s. 2013/2014”

Questi 11.892 posti (o forse uno in meno!) sono però destinati alla validità totale della graduatoria che scaturirà dal concorso, valida per tre anni. A questi è verò bisognerà aggiungere altrettanti posti dalle Graduatorie ad esaurimento, ma ci sembra che la situazione in prospettiva cambi per i potenziali partecipanti alla procedura concorsuale.

Il dubbio è confermato dal resoconto CISL

“Tra le questioni su cui sarà comunque necessario un ulteriore approfondimento, c’è quella – di fondamentale rilevanza – relativa al numero dei posti messi a concorso.
Va detto in primo luogo che a differenza di quanto sinora avvenuto, il bando viene emanato con riferimento a un numero di posti predeterminato in  modo rigido (11.891 complessivi), calcolato nella misura del 50% delle disponibilità previste per un triennio. E’ evidente che ciò si discosta in modo netto da quanto ripetutamente annunciato dal ministro, con palese difformità, a nostro avviso, rispetto ai contenuti del piano triennale del 2011.”

e dalle dichiarazioni a caldo raccolte dai precari riuniti in presidio permanente a Viale Trastevere, da parte di rappresentanti di FLC CGIL “Per la FLC CGIL è intervenuta Anna Fedeli, la quale ha riferito di aver dichiarato la contrarietà senza se e senza ma al concorso, in quanto spreco di denaro pubblico per pochi posti spalmati su 3 anni e lesivo della professionalità e degli interessi dei precari”

Il piano triennale di immissioni in ruolo. Il 4 agosto 2011 veniva sottoscritto all’ARAN un accordo per un piano triennale di immissioni in ruolo (per gli anni scolastici 2011/12, 2012/13, 2013/14). Di questo piano la parte relativa ai primi due anni scolastici è stata sostanzialmente rispettata (a discapito della ricostruzione di carriera), rimane da attuare quella relativa all’a.s. 2013/14, che prevede un contingente di immissioni in ruolo uguale a quello di quest’anno, quindi di circa 22.000 unità di personale docente.

A meno che, vogliamo essere ottimisti, nonostante la validità della graduatoria 3 anni, i posti messi in palio per l’a.s. 2012/13 saranno comunque tutti quelli messi a concorso (come ci aspettava dalle prime dichiarazioni del Ministro).

Il valore abilitante della procedura concorsuale. Nessun problema per gli abilitati, la questione si pone per coloro che in virtù del D.I. 460/98 accederanno al concorso anche se sprovvisti di abilitazione. Avevamo già affrontato una disamina della normativa nell’articolo

Il concorso è abilitante solo per i vincitori, per gli idonei rimane il TFA

Dall’incontro di ieri arriva la conferma di quanto da noi prospettato, anche se le Organizzazioni sindacali hanno richiesto un approfondimento in merito.

“CISL – Dal numero dei posti discende rigidamente il numero dei possibili vincitori, i quali saranno i soli a poter acquisire, col superamento del concorso, l’abilitazione (ovviamente se non  già posseduta): chi supera positivamente le prove, ma non risulta vincitore, non potrà far valere l’esito ai fini abilitanti.
Anche su questo la Cisl Scuola ha avanzato perplessità e riserve, chiedendo un supplemento di approfondimento”

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