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DDL SCUOLA – IL PD E RENZI PROVANO A RICUCIRE CON I SUOI ELETTORI, MA ORMAI È TARDI?

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Dopo l’atto di forza di Renzi e del PD manifestatosi con l’approvazione del DDL Scuola il partito e il governo provano a cambiare strategia. Il crollo nei sondaggi e le critiche interne, l’ultima addirittura di Massimo D’Alema, li stanno facendo correre ai ripari, ma sono ancora in tempo? Gli insegnanti e la scuola in generale si lasceranno abbindolare nuovamente dall’affabulatore Renzi? Noi abbiamo qualche dubbio. 

Ingoiata la pillola amara delle contestazioni di piazza da parte del proprio elettorato, il Pd ora prova a ricucire. A giorni partirà l’invito ad associazioni, enti istituzionali, genitori, studenti, e anche ai sindacati, per istituire una serie di comitati di confronto sui decreti attuativi della legge 107.abilitazione

Un’apertura al dialogo sulla riforma della scuola, dalla formazione dei docenti alla valutazione degli studenti, accompagnata da una nuova strategia comunicativa, su cui hanno ragionato ieri durante un seminario organizzato dal gruppo del senato del partito democratico, obiettivi condivisi dal sottosegretario all’istruzione, Davide Faraone, e dallo stesso ministro, Stefania Giannini. Che in un tweet scriverà:«Fra pochi giorni lancerò l’appello a studenti per coinvolgerli in scrittura deleghe che li riguardano».
I tavoli deovrebbero essere incardinati tra settembre e ottobre, con l’obiettivo di arrivare all’elaborazione dei decreti al massimo entro la prossima primavera. Un impegno che questa volta c’è l’intenzione di portare avanti, dopo le tante promesse non mantenute di coinvolgimento e consultazione del premier Matteo Renzi, che hanno pesato non poco sullo stato di agitazione e di insofferenza del mondo della scuola. Al momento gli appunti presi parlano di un’assemblea plenaria, con le varie associazioni professionali, i sindacati, le università, ma anche i comuni, alcuni ministeri di riferimento, come quello della Cultura e del turismo, e poi i forum di genitori e studenti, da tenersi per gli inizi di settembre, così da sancire l’avvio del nuovo anno all’insegna della Buona scuola.

Sarà l’occasione per declinare i singoli tavoli e le modalità di lavoro. Tra le priorità emerse, la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, la definizione del sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni, sulla scorta della proposta della responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, il diritto allo studio, i livelli essenziali delle prestazioni; ma anche la formazione iniziale e in itinere dei docenti, la valutazione degli studenti, i nuovi esami di stato. Un approfondimento potrebbe riguardare anche i temi legati al diritto allo studio posti dai genitori Lgbt. Restano fuori, al momento, altri temi scottanti, come la valutazione dei dirigenti e la revisione del testo unico.

Il coordinamento sarà assicurato dal ministero dell’istruzione. Sperando che a settembre la fase delle assunzioni, su cui per ora è concentrata la macchina di viale Trastevere, sia a buon punto e soprattutto non riservi brutte sorprese.

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