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Mobilità 2016: cosa succede se non presento domanda di mobilità ? I rischi dell’assegnazione d’ufficio

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Tanti ancora i nodi da sciogliere sulla mobilità, soprattutto, per le operazioni che riguardano i neoimmessi in ruolo nel 2015 in seguito alle diverse fasi (0, A, B e C) dalle due tipologie di graduatorie ossia dallegraduatorie di merito del concorso 2012(GM) e dalle graduatorie ad esaurimento (GAE).

Tra alcuni docenti si è diffusa, erroneamente,  l’idea che la strategia per restare in via definitiva nellasede provvisoria assegnata quest’anno, sia quella di non presentare domanda di mobilità, ma in realtà non è così. Inoltre la sede attualmente occupata dai neoimmessi, essendo provvisoria, non dà diritto ad alcuna priorità per i trasferimenti del 2016.

La mobilità è, da sempre, obbligatoria per i neoimmessi, quindi tutti gli immessi in ruolo nel 2015, indipendentemente dalla fase di assunzione, dal superamento dell’anno di prova o dall’eventuale differimento della presa di servizio, dovranno inoltrare domanda per ottenere una sede definitiva (fase 0 e A) o un ambito territoriale definitivo (fase B e C) di titolarità.

 

Chi non presenta domanda di mobilità o non trova posto nelle preferenze espresse verrà assegnato d’ufficio ad una sede o un ambito territoriale, con modalità che verranno decise dal MIUR.

L’assegnazione d’ufficio per chi non ha prodotto domanda avviene in coda a chi l’ha presentata.

Le modalità per l’assegnazione saranno effettuate secondo i seguenti casi:

  • Assunti in fase 0 e A: sede di titolarità su provincia 
  • Assunti in fase B e C da GM: ambito territoriale di titolarità su provincia* di assunzione
  •   Assunti in fase B e C da GAE: ambito territoriale di titolarità su territorio nazionale.

*Alcuni resoconti sindacali hanno indicato per i gm l’assegnazione d’ufficio su tutte le province della regione di assunzione.

Non è ancora stato siglato il contratto sulla mobilità, ma quasi sicuramente, per avere maggioriprobabilità di ottenere la sede desiderata sarà consigliabile di inserirla come prima preferenza ossia come istituzione scolastica (per gli assunti in fase 0 e A) o come primo Ambito Territoriale (per i docenti in fase B e C) e, in quest’ultimo caso, attendere l’individuazione del DS.

Ricordiamo che non è ancora noto se i docenti assunti in fase B e C da GAE potranno esprimere unnumero limitato di ambiti territoriali o province, oppure se dovranno necessariamente indicarli tutti.

Questa ultima possibilità desta preoccupazione tra gli interessati, ma non dovrebbe. Infatti, se sarà possibile indicare solo un determinato numero di ambiti territoriali, ad esempio 20 (che potrebbero rappresentare il numero totale di una o due regioni), nel momento in cui al proprio turno non ci fossero più posti disponibili, ci sarebbe una assegnazione d’ufficio su ambiti rimanenti di  qualsiasi altra regione. Assegnazione che a questo punto sarebbe una vera lotteria visto che avverrebbe su ambiti non richiesti nel caso si dovessero indicare solo un numero limitato finendo col premiare chi avrà indicato gli ambiti “giusti“. A questo punto sarebbe preferibile evitare ciò facendo in modo che ogni docente fornisca un proprio ordine di preferenza tra tutti i possibili ambiti territoriali.

 

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