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DIPLOMATI MAGISTRALE: A UNA SETTIMANA DALL’UDIENZA ECCO LE IMPRESSIONI DI ORIZZONTE DOCENTI

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E’ già passata una settimana dall’udienza innanzi all’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, nella quale si sono decise le sorti dei docenti diplomati magistrale ante 2001/2002, i quali da anni rivendicano il loro diritto di essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.

L’Associazione Nazionale Orizzonte Docenti, da tempo impegnata a fianco dei propri ricorrenti diplomati magistrale, ha partecipato, nella qualità di interveniente ad adiuvandum, all’udienza celebrata innanzi all’adunanza plenaria, rappresentando i propri ricorrenti tramite il proprio legale Avv. Dino Caudullo.

Proprio alla fine dell’udienza, abbiamo raccolto tempestivamente le prime impressioni avute dall’avvocato, pubblicandole tempestivamente con un articolo sul nostro sito internet e sui principali social network GUARDA IL VIDEO.

Nel corso dell’ultima settimana, sono stati tanti i commenti all’udienza, tra cui i più disparati; da chi prospetta una catastrofe con rigetto totale a chi, invece, è certamente sicuro dell’esito favorevole sulla questione.

Come già sottolineato in precedenti articoli, in realtà è difficile fare pronostici sugli esiti dell’udienza. Unica cosa che è possibile affermare sono i dati di fatto, ovvero le innumerevoli pronunce del Consiglio di Stato, sia cautelari che di merito (si ricordi la sentenza n. 1973/2015 già passata in giudicato), nelle quali vengono censurati i provvedimenti amministrativi, nelle parti in cui escludono i diplomati magistrale ante 2001/2002 dall’accesso alle graduatorie ad esaurimento di scuola primaria ed infanzia.

L’amministrazione scolastica, difesa dall’Avvocatura di Stato, ha sottolineato tanti aspetti contrari all’inclusione dei docenti diplomati magistrale nelle GAE, introducendo nella discussione anche un aspetto di natura sociale, ovvero l’impatto che l’inserimento nelle GAE di migliaia di docenti potrebbe avere circa gli obblighi dell’Italia innanzi all’Unione Europea, potendo ciò comportare una nuova procedura d’infrazione, come quella che portò al piano straordinario di immissioni in ruolo nel 2015.

Orbene, a fronte delle posizioni avverse delle due parti in giudizio, i giudici stavolta dovranno decidere e nella decisione non potranno non tenere in considerazione i tanti precedenti positivi, nonchè la posizione di migliaia di docenti che già sono inseriti in GAE, con contratti a tempo determinato e indeterminato.

Per quanto ci riguarda, non è auspicabile un pronunciamento negativo sulla questione e, qualora dovesse esserci, siamo convinti che bisognerà interpellare gli organi supremi, anche europei, affinché possano effettuare un riesame di una così controversa vicenda. Un eventuale pronunciamento negativo, infatti, dovrebbe essere motivato con delle ricostruzioni giuridiche totalmente opposte a quelle che siamo stati abituati a leggere nei provvedimenti del Consiglio di Stato, quale motivazione dei provvedimenti stessi. Per non parlare della disparità di trattamento tra i docenti che hanno già ottenuto un provvedimento passato in giudicato, i quali hanno visto cristallizzare la propria posizione a causa della mancata impugnazione dei provvedimenti di cui erano destinatari da parte dell’amministrazione, rispetto a tutti coloro che hanno ancora un procedimento pendente.

Restiamo in attesa delle sentenza.

Nel frattempo ripubblichiamo il commento all’udienza dell’Avv. Caudullo e dell’Avv. Spataro.

GUARDA IL VIDEO

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