Con l’annuncio del ministro Gelmini di ammettere agli esami di maturità
gli studenti che raggiungono la media del sei, si profila l’ennesima
retromarcia del governo. Se dalle parole si passerà ai fatti, verrà
cancellata una norma illogica e fintamente rigorista.
Impedire l’ammissione agli esami di maturità agli studenti che avevano anche
una sola insufficienza, come era stato voluto dal ministro dell’Istruzione,
era uno spot che alterava la corretta valutazione degli esaminati
Ora, se gli annunci del ministro si trasformeranno in atti concreti, si
ritornerà alla norma seria e rigorosa voluta dal ministro Fioroni che
condizionava l’ammissione ad un giudizio di sufficienza complessiva in tutte
le materie.
Il ministro Gelmini deve dare certezze ai 434mila studenti che devono
affrontare la maturità, alle loro famiglie, e ai docenti. A questo punto il
ministro ritiri il regolamento sulla valutazione approvato dall’esecutivo.
Non è possibile governare un sistema complesso e delicato come la scuola con
continui annunci e ritrattazioni, indice di un operare approssimativo che
cerca i titoli dei media a scapito della qualità dei provvedimenti.