La soluzione della Cgil: bandire a settembre un nuovo concorso
Insegnante e alunni in aula
ROMA – Monta la polemica attorno alla mozione bipartisan approvata dal consiglio comunale di Vicenza: no a dirigenti scolastici del Sud nella città veneta. Tra accuse di razzismo e voglia di giustizia, l’unica soluzione sarebbe un nuovo concorso, come suggerisce il sindacato.
Il Presidente della provincia: “basta con le furbizie”. Attilio Schneck, presidente della provincia di Vicenza sottolinea: “Avanti tutta col ricorso, bisogna ripristinare lo stato di diritto. Siamo di fronte alle solite furbizie all’italiana, la Regione che rispetta la normativa e che si comporta in maniera virtuosa deve subire le conseguenze di una decisione statale che favorisce le Regioni che invece non si sono comportate correttamente. Ma che meccanismo perverso è? Pare la trama di una commedia all’italiana che ha come unico obiettivo di portare al Nord persone del Sud con forzature che non possiamo giustificare. Rischiamo davvero di essere cornuti e bastonati. E la cosa non ci sta bene. Non perché non vogliamo presidi del Sud, che anzi ne abbiamo già nei nostri istituti e alcuni sono davvero bravi. Ma non è sul merito o sulla bravura o sulla preparazione o la capacità che stiamo discutendo. E’ una questione di rispetto della normativa. E se la normativa è uguale per tutta Italia, tutti la devono rispettare. Altrimenti ogni Regione decida per sè, e noi saremo ancora più contenti”.
Il Governatore. “Per fortuna non l’ho sentita”. E’ il commento di Giancarlo Galan, governatore del Veneto, alla notizia riguardante la proposta che chiede pari opportunità nell’accesso alle dirigenze scolastiche tra presidi del Nord e del Sud. “Posso rispondere con un esempio – ha aggiunto – noi abbiamo una dirigente scolastica il cui il nome tradisce nettamente le sue origini siciliane e di sicuro non è di Asiago, ed è bravissima. Ed io sono felice di averla qui con me. Io ho avuto nella mia carriera insegnanti settentrionali, meridionali, ecclesiastici persino, e come sempre ci sono quelli scadenti e quelli formidabili, indipendentemente dalla loro provenienza. L’origine non è un criterio. Io ho un’altra idea della civiltà”.
“Non siamo razzisti”. La presa di posizione circa le dirigenze scolastiche e la proporzione tra Nord e Sud “non è razzismo”: lo afferma l’assessore alle politiche dell’ istruzione e della formazione della Regione Veneto Elena Donazzan. “E’ invece intollerabile – ha detto – che qualche furbo dentro la pubblica amministrazione scolastica abbia reso idoneo un numero ben superiore a quello previsto di dirigenti e ora li spedisca per magari farli ritornare l’anno dopo altrove”.
La Lega: avanti così. “La decisione del Consiglio Provinciale di Vicenza sui presidi meridionali è sacrosanta e, oserei dire, persino doverosa”: così l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto interviene sulla vicenda dei presidi sollevata dal Consiglio provinciale. E’ la battaglia della Lega Nord da molti anni: presidi, insegnanti e personale scolastico devono essere della stessa Regione nella quale sono nati e vivono. Approvazione incondizionata, quindi, quella espressa dai senatori della Lega Nord alla decisione del Consiglio provinciale di Vicenza.
“Deriva democratica”. “Attendiamo che il ministro Gelmini faccia cessare questa palese aggressione razzista a tutto il mondo della scuola. Nel caso contrario sarò il primo a chiedere che rassegni le dimissioni dall’incarico, poiché non rappresenta de facto le istanze e le esigenze di tutto il Paese”: così l’assessore all’Istruzione della Campania, Corrado Gabriele, commenta la vicenda. “Siamo alla dichiarazione di secessione – afferma Corrado Gabriele – se addirittura organi di rappresentanza democratica come il consiglio provinciale di Vicenza votano unanimi di chiudere le porte in faccia ai presidi del Sud, incaricati ufficialmente di fare il proprio lavoro nelle scuole della provincia vicentina. Il Paese è davvero sull’orlo di una pericolosa deriva antidemocratica”.
La soluzione del sindacato. La soluzione per la Cgil c’è. “A tutto questo – spiega – vi è un pronto rimedio: bandire a settembre il nuovo concorso per dirigenti scolastici secondo le nuove procedure (previste dal Dpr 140/2008) approvate dallo stesso ministro Gelmini nella identica versione predisposta dal suo predecessore Fioroni. E poi bandire i successivi con regolarità senza far passare un decennio fra un concorso e l’altro”.
(23 luglio 2009)