Nonostante l’USR Lombardia abbia pubblicato la comunicazione del 28 gennaio u.s., con cui chiede per l’ennesima volta agli aspiranti corsisti di voler confermare, rinunciare, presentare nuove domande e suddivide i medesimi aspiranti in primo, secondo contingente, domande residue ecc. ; da indiscrezioni trapelate dai corridoi degli atenei lombardi (Cattolica e Bicocca) che dovrebbero formare gli ormai naufraghi docenti, sembrerebbe che le università non avrebbero nessuna volontà di attivare i corsi.
Il problema nasce dal fatto che il numero degli aspiranti corsisti lombardi da formare è più che triplicato dal 2012 ad oggi (da 197 a 607 unità) e le università lombarde, con 485,00€ stanziate dal MIUR per ogni singolo corsista non riuscirebbero neppure a coprire le spese vive, infatti, questi corsi, a dire degli addetti ai lavori negli atenei, vengono definiti “in perdita”.
La situazione dei poveri docenti soprannumerari da riconvertire sul sostegno, almeno per quanto riguarda la Lombardia, è tutt’altro che risolta quindi.
La Nota MIUR prot. n. 18848 dell’ 11 dicembre 2014 aveva dato sollievo e speranza a quanti vogliono uscire dall’incubo dell’esubero e rimettersi in gioco, specializzandosi sul sostegno per intraprendere una nuova e stimolante attività didattica.
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