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MUR. Università: ok CDM a riforma reclutamento Docenti

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(webOd)) ROMA. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha comunicato oggi, lunedì 19 maggio, quanto segue: 
<<Superamento dei limiti dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) per il reclutamento dei Docenti. Armonizzazione delle procedure di reclutamento. Piena attuazione alla riforma PNRR sui nuovi Gruppi Scientifico-disciplinari. Sono solo alcune delle principali novità inserite nel disegno di legge “Revisione delle modalità di accesso, valutazione e reclutamento del personale ricercatore e docente universitario” approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

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La proposta di riforma giunge al termine del lavoro di un gruppo di esperti che il ministro Bernini ha individuato per migliorare alcune criticità della legge 240 del 2010 emerse nel corso di questi anni.

In particolare, si supera l’attuale sistema di Abilitazione Scientifica Nazionale, che nel corso di questi anni si è trasformata in una sorta di diritto alla chiamata in ruolo, con un eccessivo allungamento della validità del titolo abilitativo. Non più un presidio di merito e qualità, quindi, ma un elefantiaco processo di selezione indipendente dalla grandezza e dalle specificità del settore scientifico interessato, che nel tempo ha visto aumentare anche i contenziosi.

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Il nuovo modello prevede l’istituzione di una piattaforma informatica, gestita dal Ministero dell’Università e della Ricerca, attraverso la quale i candidati potranno auto dichiarare il possesso dei requisiti minimi richiesti in termini di produttività e qualificazione scientifica per partecipare ai concorsi.

La selezione dei Docenti non avverrà più a livello centrale, ma sarà demandata alle singole università. Novità sulla composizione delle Commissioni giudicatrici per il reclutamento dei professori ordinari, associati e dei ricercatori: saranno composte da un membro interno (scelto dall’università) e da membri esterni all’ateneo, selezionati tramite sorteggio tra i docenti disponibili a livello nazionale appartenenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del bando.

L’intervento normativo si propone di superare alcune criticità del sistema vigente, prima fra tutte la generazione di aspettative nei candidati circa l’automatico accesso ai ruoli universitari, nonostante la norma vigente precisi che l’ASN non conferisca tale diritto.

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Inoltre, l’attuale meccanismo ha determinato un numero eccessivo di abilitati, non assorbibili dalle università attraverso le ordinarie procedure di chiamata, con conseguenti effetti distorsivi sul sistema di reclutamento e sulla programmazione strategica degli atenei.

Il nuovo impianto normativo mira anche a evitare la duplicazione delle procedure valutative: l’attuale sistema prevede infatti una prima valutazione centralizzata, nell’ambito dell’ASN, seguita da una seconda valutazione nell’ambito del concorso per la chiamata nei ruoli di professore di prima o seconda fascia.

Per superare i localismi e contribuire alla promozione della mobilità interuniversitaria e internazionale, si prevede una procedura volta a favorire la circolazione del personale già in ruolo.

Master per il completamento delle classi di concorso
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Infine, il disegno di legge prevede che, pur con alcune armonizzazioni, le nuove regole valgano anche per il reclutamento dei ricercatori a tempo determinato.

“È un passo importante – spiega il Ministro Anna Maria Bernini – per allineare il sistema di reclutamento universitario ai migliori standard internazionali. Senza stravolgere i processi che hanno reso il nostro sistema universitario un polo di eccellenza e di crescente attrazione, vogliamo migliorarne quegli elementi che, alla prova dei fatti, si sono dimostrati disfunzionali o non centrati sull’obiettivo. È una proposta che punta al merito, alla trasparenza del sistema. Interveniamo con poche ma precise modifiche, puntuali e decisive, che riguardano tutti i più importanti momenti di selezione, valutazione e progressione nella carriera del nostro personale universitario, valorizzando autonomia e responsabilità degli atenei. L’obiettivo – conclude la titolare del MUR – è preservare professionalità ed eccellenza”>>.

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