Percorsi sostegno organizzati da INDIRE, i nuovi specializzandi chiedono rispetto contro giudizi affrettati e polemiche.
La Community “Uniti per INDIRE” osserva con crescente attenzione il ripetersi di un fenomeno che da anni attraversa il mondo della scuola: il passaggio dal sostegno al posto comune. Un movimento perfettamente legittimo dal punto di vista normativo, ma che solleva interrogativi profondi sul ruolo del docente specializzato e sulla valorizzazione reale delle competenze acquisite.
Uniti per INDIRE: ‘Il sostegno è una missione, non un passaggio temporaneo’
I dati relativi all’ultimo anno scolastico
I dati dell’ultimo anno scolastico parlano chiaro: oltre 2.300 docenti hanno richiesto e ottenuto il passaggio da sostegno a posto comune. Un numero che non può essere liquidato come semplice flusso fisiologico. Si tratta di 243 richieste nella scuola dell’infanzia, 999 nella primaria, 315 nella secondaria di primo grado e 750 nella secondaria di secondo grado, con un’incidenza che supera il 10% dell’organico di sostegno.
Un impoverimento sistematico del sostegno
Secondo “Uniti per INDIRE”, questa tendenza, che si ripete anno dopo anno, mina la continuità didattica e l’efficacia inclusiva del sistema scolastico, contribuendo a svuotare progressivamente i posti destinati al sostegno. C’è la sensazione, sempre più diffusa, che una parte del personale, una volta entrato in ruolo grazie al sostegno (anche tramite percorsi agevolati come l’articolo 59), veda in questa esperienza solo un passaggio momentaneo, utile per ottenere la stabilizzazione, ma senza l’intenzione reale di rimanere a lungo nel settore.