(webOd) ROMA. MUR. “Non più studenti ostaggio del caso. Saranno protagonisti”. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, spiega il nuovo accesso ai Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Veterinaria.
di Anna Maria Bernini.
Il Resto del Carlino speciale Università.
Si sono aperte lunedì 23 giugno scorso le iscrizioni al semestre aperto con cui rivoluzioniamo l’accesso ai Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria, e Veterinaria. Dopo anni di test a crocette, sostenuti spesso da onerosi corsi di preparazione, saranno le competenze acquisite gli unici elementi di valutazione dei futuri camici bianchi. Non più studenti ostaggio del caso, ma protagonisti del proprio percorso. Persone, non numeri, con aspettative, ambizioni, interessi che è doveroso ascoltare. Merito, non fortuna. Con il semestre aperto si entra subito nell’università. Si studieranno materie fondamentali quali fisica, chimica e propedeutica biochimica, biologia. Lezioni vere, una formazione che parte da subito. Un semestre che è un tempo preziosissimo per capire sul campo, con lo studio e l’esperienza diretta, se questa è davvero la propria strada. Non ostacoliamo sogni, li accompagniamo. E accompagnare significa dare strumenti, tempo, spazio per scegliere. Ma anche fornire un paracadute per chi non si sente pronto, perché non importa cadere ma saper rialzarsi.
E per questo, accanto all’iscrizione al corso principale, abbiamo voluto l’iscrizione contemporanea anche a un corso affine. Perché nulla vada perso. Biotecnologia, Farmacia, Scienze zootecniche per fare qualche esempio: se non si riesce a entrare al secondo semestre, i crediti formativi maturati verranno riconosciuti in altri corsi. Energie e impegno non si sprecano. Abbiamo voluto un accesso libero, perché libera è l’università, che spalanca le sue porte al sapere ed è universitas nell’accogliere tutti. Abbiamo voluto che gli studenti vivessero da subito l’impatto con la comunità accademica, con i colleghi, che tutti si sentissero accolti alla stessa maniera e si mettessero alla prova facendo parlare il vissuto personale. Abbiamo individuato le materie fondamentali non perché gli studenti venissero giudicati, ma perché capiscano se veramente quella è la strada giusta a determinare il futuro professionale. Abbiamo voluto un sistema che mette al centro lo studio, la preparazione. Un sistema che è anche un messaggio per tutti coloro che hanno sempre pensato di non poter accedere a Medicina, o per chi non vuole neanche iscriversi all’università. Ragazzi, oggi contate voi. E conta un’università che vi mette al centro, che ascolta i vostri bisogni, che utilizza i fondi che il Ministero dell’Università e della Ricerca ha messo a disposizione per affrontare le nuove esigenza della riforma.
Sostegno, strutture: 25 milioni lo scorso anno, altri 50 quest’anno per permettere l’ingresso a 7mila medici in più. Più aule, più laboratori, più spazio a un numero sempre crescente di medici che possa soddisfare le richieste del sistema sanitario. Ci stiamo occupando anche delle scuole di specializzazione, per rendere in particolare più attrattivi alcuni settori dove c’è maggiore carenza di specializzandi. Lo abbiamo fatto in legge di Bilancio, dove accanto al generico incremento per tutti, abbiamo aggiunto un aumento dell’importo del 50 per cento per alcune specializzazioni con maggior carenza di medici. Siamo solo all’inizio di un percorso. Stiamo cambiando l’università per renderla veramente inclusiva e a misura di studente. Il sogno di diventare medico non si gioca in un’ora: si costruisce, si conquista, e da ora si vive.