(webOd) ROMA. CISL SCUOLA. Per le visite a luoghi di culto non serve acquisire il consenso informato. CISL Scuola in audizione alla Camera.

La CISL Scuola ha comunicato che si è svolta martedì 23 settembre un’audizione informale dei sindacati presso la VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) della Camera dei Deputati, in merito a una Risoluzione proposta dall’on. Rossano Sasso sulla partecipazione degli alunni ad attività scolastiche riguardanti la religione. La Risoluzione prende le mosse da episodi riportati sulla stampa relativamente a visite presso moschee, che avrebbero assunto i connotati di un “indottrinamento”, con affermazioni in contrasto col dettato costituzionale.
Di seguito l’intervento svolto dalla CISL Scuola in sede di audizione.
La presenza sempre più numerosa di alunni stranieri è un dato di fatto di cui la Scuola deve tenere conto nel programmare un’offerta formativa finalizzata a promuovere un’attitudine alla convivenza fondata sul reciproco rispetto tra culture e fedi diverse, assicurando a tal fine un clima inclusivo che da sempre contraddistingue, anche grazie all’impegno di tutto il personale, la scuola pubblica italiana.
A tal fine, anche la conoscenza delle diverse pratiche religiose può essere parte del Piano dell’Offerta formativa, ferme restando le particolari disposizioni che disciplinano, ai sensi della legge, l’insegnamento della religione cattolica.
La pluralità religiosa è pertanto un aspetto da affrontare sul piano educativo senza condizionamenti né chiusure di tipo ideologico, nel quadro di un doveroso rispetto del dettato costituzionale cui fa cenno anche la risoluzione all’ordine del giorno.
La scuola può contribuire in modo particolare a far sì che la pluralità delle fedi possa rappresentare un fattore di arricchimento e di crescita per l’intera comunità, come avviene quando si realizza un dialogo fecondo tra confessioni diverse a sostegno di ideali e valori condivisi.
Sui recenti fatti riportati dalla stampa, da cui prende le mosse l’iniziativa in esame, fatti che appaiono oggetto di preoccupazioni esterne al contesto delle scuole coinvolte, si ritiene anzitutto che gli stessi debbano essere formalmente accertati nella loro effettiva consistenza da parte di chi ne ha l’autorità e la competenza, in particolare per verificare se le visite a luoghi di culto, ancorché mosse da intenti educativi corretti, non abbiano esposto alunne e alunni a ricevere messaggi diseducativi e in contrasto col rispetto del dettato costituzionale, eventualità che va comunque sempre prevenuta. A tal fine assume particolare rilievo il ruolo del dirigente scolastico nell’esercizio di una leadership educativa che si esprime anche nel favorire il corretto orientamento delle attività didattiche dell’istituto in tutti gli aspetti organizzativi e pratici connessi a una didattica inclusiva e di integrazione.
Per queste ragioni, e sottolineando, come detto poc’anzi, l’opportunità di assumere sempre preventivamente la garanzia che le visite ai luoghi di culto, quali che siano, escludano atti di indottrinamento, non si ritiene che sussista la necessità di richiedere ulteriori particolari assensi o dinieghi alle famiglie per la partecipazione ad attività didattiche rientranti nel piano dell’offerta formativa e rivolte a pieno titolo alla generalità degli alunni.
Può essere invece opportuno, in avvio di ogni anno scolastico, nelle scuole con un elevato numero di alunni stranieri praticanti diverse religioni, organizzare incontri con i genitori per comprenderne appieno esigenze e sensibilità, avendo ben chiara l’importanza della condivisione del progetto educativo da parte delle famiglie, anche attraverso gli organi di rappresentanza e partecipazione (consigli di intersezione, di classe e di istituto) che devono essere coinvolti su questi temi, raccogliendone istanze ed eventuali preoccupazioni.
Non si ritiene pertanto necessario introdurre ulteriori procedure di consenso informato da parte delle famiglie, essendo di per sé sufficienti gli strumenti esistenti volti a promuovere coinvolgimento e condivisione del progetto educativo: è il caso di sottolineare come rispetto alla definizione del PTOF siano operanti il Patto di corresponsabilità educativa e i luoghi di collaborazione scuola- famiglia. …- così come comunicato il 25.09. 2025 da www.cislscuola.it (fonte notizia) dove si può continuare a leggere altro ancora