Ecco la nota Nota MEF 157, a firma della Dirigente Roberta Lotti, del 27 dicembre 2013, ricevuta su NoiPa che annuncia lo “scippo” di 150 Euro ai dipendenti della scuola.
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ll principio della continuità didattica non può essere inteso come un diritto assoluto del docente a non essere rimosso dalla propria cattedra, bensì come una regola da osservarsi, da parte dell’amministrazione scolastica, soprattutto nell’interesse degli alunni, finendo per integrare, in questo specifico contesto, un modo preferenziale di gestione delle decisioni sulla mobilità degli insegnanti.
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La sanzione della sospensione dal servizio fino a 10 giorni, infatti, non è prevista per i docenti dall’ordinamento scolastico. Che reca invece la sospensione dall’insegnamento fino ad un mese.
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“Il Mef prosegue nella pratica dello scippo delle retribuzioni dei lavoratori della scuola. La CUB Scuola Università Ricerca decide di rispondere a questa manovra indecente con la mobilitazione della categoria”
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E’ il D.L.vo n. 297/1994 che prevede, all’art. 516, la possibilità per il personale di richiedere la riammissione in servizio ai sensi del D.P.R. n. 3/1957, art. 132
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Le assenze non retribuite interrmpono il servizio e possono pregiudicare non solo il riconoscimento dell’anno scolastico ma anche la futura ricostruzione di carriera. Tutte le regole utili.
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Come è noto, in data 17 dicembre al Miur i sindacati hanno siglato il testo del Contratto Nazionale sulla Mobilità del personale della scuola per l´a.s. 2014-2015.
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A scrivere della questione è il quotidiano Il Messaggero con un articolo a firme della giornalista Alessia Camplone. La scuola, a giudicare dalle percentuale di bocciati, sarebbe prigioniera al pari dei detenuti fallendo così l’occasione di offrire un vero e proprio riscatto sociale.
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Con un’informativa del 27 dicembre, il ministero dell’Economia chiede il graduale recupero degli aumenti attraverso “rate di importo fisso lordo di € 150,00 fino a concorrenza del debito”. Insorgono i sindacati. Scrima (Cisl) si scaglia contro il Governo Letta: un atto di palese incoerenza rispetto alle tante affermazioni di voler sostenere e valorizzare il lavoro nella …
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