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L’effetto Brunetta e’ una bufala

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da  sito http://innovatorieuropeistlouis.wordpress.com/ Il Corriere della Sera da qualche giorno (qui e qui) annuncia entusiasticamente che le assenze nella pubblica amministrazione sono in crollo verticale: “tutto merito del decreto anti-assenteismo del prodigioso ministro Brunetta!”, affermano i giornalisti supportati dai dati forniti dal Ministero.

Ma questi dati ci dicono qualcosa o sono un facile mentire con i numeri?

L’amministrazione gestita dal noto economista dell’Universita’ Tor Vergata sans papier (nel senso senza uno straccio di pubblicazione di rilievo internazionale, solo libri in Italiano, partecipazioni a congressi e articoli pubblicati sulle riviste da lui stesso dirette…), pare si sia sfortunatamente dimenticata di utilizzare le piu’ basilari tecniche statistiche per valutare l’effetto dei provvedimenti.

Il Ministero della PA ci fa infatti sapere che le assenze nei mesi di maggio e giugno sono diminuite addirittura del 15% e in alcune amministrazioni del 50%. Ma cosa e’ accaduto negli anni precenti? E’ sufficiente elaborare i loro stessi dati per accorgersi che il calo delle assenze era gia’ presente dal 2005 e che addirittura il trend della diminuzione si e’ fortemente attenuato dopo l’avvento del nostro eroico Ministro.

Trend del assenteismo nelle pubbliche amministrazioni dal 2004 al 2008. I dati riferiti agli anni dal 2004 al 2006 rappresentano la media di giornate di assenza per malattia su base mensile calcolati per l’intero comparto pubblico. I dati riferiti agli anni 2007 e 2008 indicano la media pesata per dipendenti-mese delle assenze registrate in 30 amministrazioni pubbliche. Dati forniti dal Ministero della pubblica amministrazione

Inoltre i dati presentati sono un po’ un guazzabuglio di cose diverse, come paragonare mele e pere. Fino al 2006 si dispone di dati complessivi, riferiti alle assenze effettuate in tutta la PA su base annua. Per il 2007 e il 2008 si confrontano i dati del bimestre giugno-luglio di 30 aministrazioni selezionate dal ministero.

Inoltre il ministero non ci fa sapere come sono state selezionate queste amministrazioni. Sono quelle che hanno volontariamente consegnato i dati? O sono state avvisate in anticipo che sarebbero state monitorate?  In entrambi i casi e’ possibile che siano state quelle piu’ virtuose a fornire le informazioni necessarie. Secondo il grafico successivo non sembra essere il caso delle 30 amministrazioni selezionate per l’analisi del ministero (pare gli sia andata bene almeno su questo) Questo grafico, chiamato tecnicamente Funnel plot, permette di osservare visivamente l’eterogeneita’ dei risultati delle diverse amministrazioni per il confornto maggio 2007 – maggio 2008. Eccolo.

Il grafico mostra l’eterogeneita’ dei risultati osservati nelle amministrazioni monitorate dal ministero. In ascissa il rapporto tra i giorni di assenteismo per malattia nel giugno 2007 e il numero di giorni di malattia nel giugno 2008. Valori superiori ad 1 indicano un decremento delle assenze tra il 2007 e i 2008. Valori inferiori a 1 indicano un aumento di assenze per malattia. In ordinata, la dimensione delle amministrazioni (numero di dipendenti). La lnea rossa rappresenta la variazione pesata di assenze lavorative nel periodo osservato. Una dispersione disomogena attorno alla linea rossa indica un possibile publication bias, ovvero la pubblicazione preferenziale di risultati favorevoli.Secondo questo grafico non vi e’ evidenza che il ministero abbia preferenzialmente selezionato un campione di amministrazioni pubbliche “virtuose” per la sua analisi.

Risulta pero’ molto evidente che la stragrande maggioranza delle amministrazioni monitorate sono di picola dimensione. Amministrazioni con migliaia di dipendenti sono sottorappresentate e questo potrebbe introdurre un serio errore di stima. La dispersione dei risultati osservati nelle piccole PA e’ molto elevata mentre il dato complessivo di assenteismo sembrerebbe essere principalmente infuenzato dalle pochissime mega-amministrazioni, rendendo l’analisi completamente inutile. Infatti il peso (numero compessivo di dipendenti) delle 4 piu’ grandi PA monitorate e’ quasi 2 volte quello delle restanti 26. Come minimo questa selezione del campione getta qualche dubbio di validita’ sulla stima complessiva di assenteismo. Se volessimo pensare male, con questa selezione del campione, bastere agire con energia su 4 amministrazioni per influenzare i risultati e la percezione di efficacia del provvedimento in generale. Come atteso, la riduzione di assenteismo nelle mega amministrazioni e’ complessivamente maggiore (20%) che nella restante parte del campione (12%). Sarebbe come minimo il caso di stratificare l’analisi dell’assenteismo nelle PA per numero di dipendenti e arricchire il campione con PA di grandi dimensioni.

Come se non bastasse il nostro ministero non si e’ curato affatto di evidenziare il fatto che le assenze diminuiscono naturalmente durante i mesi estivi e sono fortemente influenzate da outbreaks influenzali (che capitano a caso nel tempo e nello spazio). In altre parole, confronti mensili sono assolutamente instabili e solo confronti annuali sono sensati.

In conclusione e’ sconcertante che il nostro pluri-decorato ministro-professore (aspirante al nobel per sua stessa dichiarazione) abbia commissionato e firmato uno studio cosi’ scadente per corroborare il suo operato.

PS:dopo aver scritto questo articolo mi sono accorto che gli amici di noisefromamerika hanno condotto un’elaborazione simile di questi dati. La trovate qui assieme ad altri interessanti commenti.

 

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