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Voci dalla scuola: ECCO PERCHE’FAR DIVENTARE NAZIONALI LE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO

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 Perchè trasformare le graduatorie in nazionali? da aetnanet
Perché trasformare le graduatorie ad esaurimento in nazionali? Se c’è una sia pur residua possibilità di assunzione in ruolo per l’.as. 2009/2010, la qual cosa l’attuale governo non vorrà certo attuare spontaneamente ma dovrà essere conquistata con una continua pressione politica, sindacale e di opinione; non si devono certo offrire alibi, rimuovendo ogni ostacolo e contraddizione alle immissioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento.
Le graduatorie ad esaurimento, che costituiscono il secondo canale di reclutamento, essendo valide per un ambito territoriale provinciale troppo ristretto, sono di per sé un ostacolo allo scorrimento delle graduatorie. Come non lo capì il precedente governo, quando le trasformò da permanenti ad esaurimento, come poterono avallarlo i sindacati della scuola, forse anch’essi in quel momento pensavano al consenso?
La prospettiva per chi è inserito in graduatoria , soprattutto in certe realtà del paese e nelle piccole province, è quella di rimanervi “infognato” sino alla pensione; è vero ci sono aspiranti che non si vogliono spostare, è una loro scelta personale e familiare rispettabilissima; ma ci sono tanti altri disposti a non rimanere a vita in lista di attesa, e rivendicano il diritto alla mobilità per stabilizzare una volta per tutte la propria situazione lavorativa, a porsi un obiettivo e a volerlo raggiungere anche con ulteruiori sacrifici, senza rimanere nella condizione di precaria/o a vita, che deprime il livello professionale ed esistenziale di donne e uomini che hanno scelto l’insegnamento.
Se si lasciano le cose così come sono ( graduatorie provinciali e trasferimento in coda) vista la distribuzione geografica degli aspiranti, così come si sono posizionati nell’ultimo aggiornamento dell’aprile 2007, le medesime graduatorie si riveleranno (in realtà già si sono rilevate, in particolare quando le immissioni avvengono con il contagocce, come in questa tornata 2008/2009) un grandissimo bluff e si giustificherà con il tempo anche la loro abolizione per legge, che pur si era paventata già dal prossimo anno.
La proposta è quella di una graduatoria ad esaurimento nazionale , sommatoria di tutte le graduatorie provinciali, contemperata però dalla possibilità, per il singolo aspirante, di esprimere un’ opzione: solo per la sua provincia di residenza, per le province della sua regione, per quelle di regioni viciniori o per tutto il territorio nazionale. Per rendersi conto della necessità di una graduatoria nazionale basta confrontare ad esempio la disponibilità di posti per le immissioni in ruolo in Campania con la disponibilità della Lombardia, del Veneto, o dell’ Emilia Romagna. Basta prendere in considerazione il fatto che per alcune discipline e tipologie di posto al Nord ormai non si trovano più insegnanti e in alcune province gli insegnanti di sostegno sono in pratica introvabili e insegnano docenti senza titolo.
Basta rifarsi a una recente indagine ministeriale, secondo la quale, ad invarianza di situazione, senza cioè calcolare il prevedibile taglio di 100.000 posti di cui all’art. 64 del DL 112/2008, si prevede per gli insegnanti di lingua straniera un’attesa in graduatoria di 20 anni, di 9 anni per quelli di materie letterarie. Lo scorso anno non furono effettuate 4.000 immissioni in ruolo a nostro avviso proprio per il sistema contraddittorio delle attuali graduatorie. E’ necessario quindi una graduatoria ad esaurimento che dia concrete possibilità di immissione in ruolo e non le ostacoli con steccati territoriali. Restano le GE e il doppio canale di reclutamento: benissimo ed è facile confermarlo da parte del governo, ma il vero problema è farle scorrere e per questo occorrono soluzioni innovative come la graduatoria ad esaurimento di livello nazionale.

Libero Tassella
Napoli
03/08/200

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