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Brunetta: “Consulenze illegittime, pagate dagli amministratori

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Continua “l’operazione trasparenza” avviata dal Ministro Brunetta nell’abito della pubblica amministrazione e in particolar modo nel mare magnum delle consulenze.

Saranno gli amministratori che le hanno autorizzate a pagare le consulenze della pubblica amministrazione illegittime. Ad annunciarlo è il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, nel corso della trasmissione Panorama del giorno su Canale 5. Brunetta ha ricordato che solo le consulenze comunicate al suo ministero sono legittime: “Quelle non comunicate – ha proseguito – le pagheranno gli amministratori, che dovranno rimborsare le risorse spese, perché non potevano essere spese visto che non c’era trasparenza”. Il ministro è poi tornato sulla pubblicazione sul sito del ministero delle consulenze relative al 2007, evidenziando che i dati riguardano solo la metà delle amministrazioni, perché l’altra metà non li ha comunicati e ha annunciato di aver inviato l’elenco alla procura della Corte dei conti, “perché tutte le consulenze avviate senza comunicazione a questo ministero sono illegittime”. In generale su questa “operazione trasparenza”, Brunetta ha ricordato che si sta “rispondendo a una legge che prevede che tutte le consulenze avviate dalla pubblica amministrazione dovranno essere comunicate al mio ministero, per poi essere presentate al parlamento. La legge c’era e io ho ottemperato”. Nel 2006, ha ricordato, “il primo consulente di Palazzo Chigi ero io, consigliere economico di Berlusconi, ora tocca al 2007”. “Conto di tendenzialmente azzerare le consulenze, di farle se e solo se c’è l’accertata prova che non ci sono competenze all’interno della pubblica amministrazione”. Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. “Nel decreto 112 – ricorda Brunetta – c’è già il taglio delle consulenze. Per il 2009, con i fondi tagliati ai ministeri, siamo a meno della metà delle consulenze possibili”. Il ministro ricorda che la spesa complessiva per le consulenze ammonta a circa 2,5 miliardi di euro: “Possibile – si è chiesto – che con 3,65 milioni dipendenti della p.a. ci sia ancora bisogno di 500mila consulenti esterni?”.

 

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