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LA GELMINI E’ VICINA AI PRECARI DELLA SCUOLA, MA…

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LA GELMINI E’ VICINA AI PRECARI DELLA SCUOLA, MA…

da aetnanet

Il sole24 ore ha intervistato, in un suo speciale sulla scuola, MariaStella Gelmini. Ampia è stata la discussione, quasi a 360° sui problemi della scuola. Innanzitutto il ministro, tallonato da Luigi Illiano, ha anticipato le novità del suo documento programmatico, che verrà divulgato venerdì. Il principio base sarà quello dell’INDIVIDUARE UNA SPESA STANDARD PER OGNI STUDENTE sia del nord sia del sud (non a caso, supponiamo, questa precisazione) in modo da calibrare la scuola sull’effettiva necessità di spesa per ogni studente. E questo perché la spesa per l’istruzione è passata in 10 anni da 33 a 43 miliardi, cioè è aumentata del 30 % senza un reale miglioramento dell’istruzione stessa.
La Gelmini si è mostrata dunque inflessibile: non un euro in più rispetto al reale bisogno per studente. I meccanismi di spesa sono impazziti, il tracollo è imminente: bisogna finanziare la spesa necessaria, non sprecare risorse. La riflessione sul bilancio dell’Istruzione, aggiunge il ministro, ha il suo testo cardine nel Libro Bianco elaborato durante il Governo Prodi.
Nel frattempo, nel bel mezzo di queste considerazioni, il giornalista del Sole24ore però insisteva: che fine faranno i precari della scuola? E qui la Gelmini a dire che la quantità di precariato è stata enorme, che i sissini dovrebbero prendersela con chi ha istituito i corsi SSIS senza garantire ai docenti non diciamo un’immissione in ruolo, ma nemmeno l’iscrizione in graduatoria. In sintesi bisogna rivedere il reclutamento e la formazione dei docenti: la novità sarà un anno di tirocinio postuniversitario al posto della SSIS. Ma per questo, ha assicurato il ministro, lascio alle aule parlamentari e al confronto con l’opposizione la soluzione.
Caro ministro, ma che fine faranno i precari della scuola? La domanda correva insistente e la Gelmini, sinceramente parlando, svicolava alla grande, affermando: “Con i risparmi premieremo il merito!” E giù di nuovo a parlare di Riforma Moratti, ritenuta buona per i licei con la necessità di riqualificare l’istruzione tecnica e professionale, accogliendo anche i contributi delle variazioni introdotte da Fioroni. E giù di nuovo a parlare di organici, del bluff tra organici di diritto e i gonfiati organici di fatto; infine il riferimento alla proposta di Nigi dello Snals, ritenuta dal ministro ottima, di redigere un organico standard funzionale.
Infine l’obiettivo sotteso al Piano programmatico di venerdì: coniugare il risparmio con un innalzamento della qualità della scuola, con un contenimento della spesa di 8 miliardi e mezzo di euro, che in realtà saranno 3,2 miliardi. Niente di straordinario, rassicura la Gelmini.
Ma che fine faranno i precari della scuola, ministro, visto che i posti di quelli di ruolo non si toccano? Alla fine Mariastella lo disse. E sembrò anche sincera. “I precari se la prendano con anni e anni di politica sbagliata. Io sono vicina ai precari della scuola. Ho 35 anni e li capisco.”
Punto. Come dire: vi sono vicina col cuore. Ma arrangiatevi.

SILVANA LA PORTA

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