fbpx

Invito alla LEGA a dire NO

1664

Il documento del Cipe che stanzia il contributo straordinario di 140 milioni per la città di Catania arriva in Consiglio dei Ministri, ma c’è fare i conti con il malcontento del popolo padano che inonda i forum sul web di messaggi di protesta e chiede a Bossi e soci di opporsi al provvedimento

Domani il documento del Cipe che stanzia il contributo straordinario di 140 milioni per la città di Catania sarà portato a Palazzo Chigi in Consiglio dei Ministri. Per essere approvato e successivamente sottoposto al vaglio del Parlamento. Prassi, naturale. Ma non si creda che tutto sia facile e tutto così scontato.

Perchè il contributo a Catania, messo in coda a quello accordato con le stesse modalità a Roma per 500 milioni, sta rischiando di far scoppiare una mezza rivoluzione. La strada che porta il decreto da Arcore a Roma, infatti, è l’autostrada del Sole, ma in direzione Nord-Sud. Cioè parte da Milano ed attraversa tutta la Repubblica della Padania.

Quelli della Lega si erano opposti a Palazzo Chigi, in un primo momento, al regalo di 500 milioni per la capitale. Maroni aveva sollevato mille obiezioni e si era arrivati alla conclusione che a Roma sarebbe andato soltanto un’anticipazione. Ma nel decreto, poco dopo il provvedimento, era stato aggiunto un comma che reintegrava, di fatto, il fondo da dove si prendevano quei quattrini. 500 via, 500 dentro, come per magia.

E Roma aveva il suo regalone. Averci dovuto aggiungere i 140 milioni di Catania è stato un problemone. Tremonti l’aveva detto a Berlusconi. Berlusconi l’aveva detto a Lombardo, a Stancanelli, a La Russa, ad Alfano, a Firrarello, a Fini, a Schifani, a Scapagnini. A tutti. E tutti avevano replicato: “Non si può far fallire Catania, sarebbe un suicidio politico”, considerato il bacino di voti che rappresenta.

Così Berlusconi è tornato da Tremonti e ha detto che si doveva fare l’impossibile. Detto, fatto! Ma s’è detto troppo e troppo chiasso s’è fatto. Così da ieri c’è l’insurrezione. A partire dalla base della Lega. Basta andare a leggere i forum dei padani (clicca qui).  Ce l’hanno con Berlusconi, ma ce l’hanno anche con Bossi che, dicono i leghisti, non sta dicendo niente. Forse perchè, aggiungono, il Berlusca becca tonnellate di voti dai terun… Ma va là, sarà per questo?

Così mentre Bossi ha soltanto mormorato qualcosa alle Iene che lo intervistavano sulle regalie a Roma e Catania, cominciano a salire voci di protesta. Dalla Lega, ma anche dal centrosinistra. Perplessi Bersani e D’Alema, mentre il sindaco di Sesto San Giovanni, Giovanni, Giorgio Oldrini, ha chiesto all’Anci di rivendicare un provvedimento che preveda di distribuire proporzionalmente ai comuni italiani lo stesso importo stanziato a fondo perduto alla città di Catania.

Domani in Cdm non sarà facilissimo trovare la scorciatoia da dove far passare il decreto salva Roma-Catania e se il passo successivo sarà il confronto in Parlamento il rischio che si debbano trovare argomenti più validi dell’amore senza fine di Silvio per Catania è più che evidente. E’ semplicemente naturale. Tanto più che, per vivere sino in fondo le contraddizioni della nostra politica, nelle stesse ore in cui si stacca l’assegno per Catania, il governo pensa al Federalismo. Qualcosa non quadra, oltre ai conti. 

In questo articolo