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Studenti ancora in piazza. Gelmini: sono pochi. Il mio modello è Obama

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Da rainews24: La Rete degli studenti medi ha annunciato che “inizia un’altra settimana di mobilitazioni per bloccare la distruzione della scuola e dell’universita’ messa in atto dal Governo”. Un corteo di studenti romani partito da piazza Repubblica si è diretto in piazza Venezia. Al ministero
della Pubblica istruzione e’ arrivato un altro corteo di 1500 studenti partito questa mattina dal laghetto dell’Eur.

“Venerdi’ la Gelmini ci ha detto che lei vuole andare avanti, che non si fermerà” – afferma la rete degli studenti in una nota. “Noi le rispondiamo che Avanziamo Diritti, non ci fermiamo e continueremo a chiedere una scuola e un’università nuovi, in grado di darci un futuro.

Lunedì, martedì e mercoledì : scioperi, autogestioni con pernotto, notti bianche, lezioni all’aperto, a Torino, Perugia, Roma, Firenze, Palermo, Genova. Giovedì 30: manifestazione nazionale a Roma con i docenti, manifestazioni cittadine a Torino, Padova, Palermo,
Genova, Firenze”.

Il ministro Gelmini: il mio modello è Obama

“La sinistra ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti”. E’ categorica, in un’intervista al Corriere della sera, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Nelle università e nelle scuole, intanto, si apre un’altra settimana di contestazioni: occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza chiedono di bloccare l’approvazione definitiva al
Senato (prevista mercoledì 29 ottobre) del decreto Gelmini. Oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo.

“Il disastro dell’struzione in Italia è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività. Per decenni scuola e università sono state usate come distributori di posti di lavoro, di clientele e magari di illusioni”, ha detto Gelmini l Corriere. “L’illusione di posti di lavoro che non esistono. L’illusione che lo Stato possa provvedere a dare posti fissi in modo indipendente dalla situazione economica e dal debito pubblico”.

“Il mio punto di riferimento è quello che sta facendo Barack Obama in America – ha spiegato il ministro – Sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti”. “I primi a vivere il disagio della scuole esistente sono proprio i professori, pagati con stipedi da fame e proletarizzati da sinistra e sindacato. E poi, il 30% dei risparmi realizzati, due miliardi di euro, sarà utilizzato per pagare meglio i prfessori sulla base del merito”.

“Gl studenti in Italia sono 9 milioni. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facoltà occupate sono pochissime. E in molte, gli studenti ricacciano indietro gli occupanti”, dichiara. “Il 30 ottobre, certo, ci sarà lo sciopero, il solito vecchio rito di chi difende l’indifendibile. Ma dopo, credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme. Ovvimente, con chi fa proposte”.

Sulle classi ponte per bambini immigrati il ministro puntualizza: “L’ambiguità è di chi ha tentato come al solito di buttarla sul razzismo. Non faremo classi separate, le classi ponte saranno corsi magari pomeridiani di italiano per consentire a chi non lo è di imparare la lingua il più rapidamente possibile”.

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