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SCUOLA: SENATO APPROVA DL, SCONTRI A ROMA E MILANO

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ROMA –  Prima un’aggressione isolata partita dagli studenti di destra per guadagnare la testa del presidio. Poi veri scontri, con tanto di lancio di tavolini, in piazza Navona, a pochi passi dal Senato, tra studenti di estrema destra e di sinistra, davanti ai turisti impauriti e l’immediata serrata dei negozi. Gli scontri si sono scatenati all’arrivo degli studenti del corteo degli universitari, tra cui alcuni esponenti anche dei centri sociali, arrivati nella piazza, dopo una tappa sotto al ministero. Prima dell’ingresso in piazza c’erano stati momenti di tensione perché le forze dell’ordine, avevano creato una barriera. Poi dopo una trattativa il cordone delle forze dell’ordine ha permesso il passaggio degli universitari, circa 400, che hanno sfilato con le mani alzate. Subito dopo gli studenti si sono avvicinati al camioncino attorno al quale erano radunati i ragazzi di “Blocco Studentesco”, di destra, e sono nati gli scontri. Per picchiarsi hanno usato anche tavolini e sedie dei bar circostanti. Poi la polizia ha formato un cordone per dividere le due fazioni. Alcuni studenti di Blocco Studentesco sono stati portati in Questura. Il bilancio, parziale, è stato di tre feriti lievi.

Da piazza Navona, il corteo si e’ mosso per raggiungere la Sapienza. apienza. Gli studenti dell’ateneo di Roma hanno invitato tutti gli studenti, anche quelli dei licei, a partecipare all’assemblea che si terrà all’universita’.

NAPOLI:STUDENTI OCCUPANO BINARI STAZIONE CENTRALE NAPOLI
Il corteo degli studenti che ha attraversato il centro di Napoli e’ arrivato in piazza Garibaldi dove i manifestanti hanno occupato i binari 7 e 8 della Stazione centrale.

MILANO: STUDENTI, SIAMO STATI CARICATI DA POLIZIA
Due studenti, che partecipavano al corteo non autorizzato che da Largo Cairoli si è mosso verso il centro di Milano, hanno denunciato di essere stati “caricati a colpi di manganelli dagli agenti della polizia” all’angolo di piazza Filippo Meda e Via San Paolo. I due hanno detto di chiamarsi rispettivamente Ivan, 19 anni dell’istituto Vespucci, che sarebbe stato colpito alla spalla sinistra; l’altro si chiamerebbe Paolo, 20 anni, dell’istituto Fusi e sarebbe stato colpito al braccio destro. A detta degli studenti lo scontro sarebbe avvenuto perché un piccolo gruppetto di studenti si era staccato per tagliare per via San Paolo mentre le forze dell’ordine, che avevano formato un cordone, facevano andare il corteo da piazza Meda verso San Babila. Proprio questo gruppetto sarebbe stato bloccato dagli agenti e i due studenti sarebbero stati colpiti. L’episodio avrebbe esacerbato gli animi di alcuni studenti che all’indirizzo delle forze dell’ordine hanno gridato: ‘Dovrebbero morire tutti’. I due studenti si sono fermati in piazza aspettando, hanno detto, l’arrivo dell’ambulanza. Oltre agli agenti che già erano stati predisposti per seguire la manifestazione si sono aggiunte quattro camionette della polizia giunte ora in San Babila.

MILANO: OCCUPATA STAZIONE LAMBRATE

Gli universitari scesi in strada contro il decreto Gelmini stanno occupando i binari della stazione Lambrate, sedendosi in centinaia sulle rotaie. Il corteo degli universitari, dopo avere attraversato corso Buenos Aires, via Plinio, via Morgagni, viale Abruzzi e viale Gran Sasso, si e’ riunito in piazza Piola con un altro spezzone, sempre di studenti della Statale, fino ad arrivare a oltre un migliaio di partecipanti.


UNIONE STUDENTI,ANCORA PROTESTA IN TUTTA ITALIA

“Tutti gli studenti, uniti nella battaglia comune per la difesa del sistema formativo pubblico, proseguiranno nelle loro proteste, come sempre pacifiche e non violente, contro lo smantellamento del sistema formativo pubblico italiano”. E’ quanto afferma l’Unione degli Universitari ricordando che le proteste continueranno in tutta Italia, oltre al sit-in sotto Palazzo Madama.

Ecco l’elenco delle iniziative odierne.
Ancona, dove l'”Assemblea No 133″ continua la pacifica occupazione dela Facoltà di Ingegneria; Brescia, dove è previsto un sit-in con volantinaggio in piazza S. Faustino da parte del “Comitato universitaglia: 133 passi indietro nessuno avanti”; Cagliari, in cui nella Facoltà di Lettere a Piazza del Carmine ci sarà un Laboratorio di approfondimento, sul futuro dell’università italiana; Lecce, nelle cui Facoltà di Lettere e di Economia sono previste Assemblee studentesche; Pavia, dove hanno luogo le proteste alternative di lezioni di Geometri e Fisica in piazza; Padova, dove una fiaccolata di protesta contro la Legge 133, sfilerà per le vie della città; A Macerata gli studenti, che hanno ieri occupato il Rettorato improvvisando un corteo nella città, oggi si sono nuovamente organizzati per ulteriori forme di protesta; Urbino, Ateneo in cui gli studenti, dopo la partecipazione di circa 1000 persone all’Assemblea d’Ateneo di ieri, si sono dati appuntamento per oggi pomeriggio per una nuova mobilitazione. Infine, nell’Ateneo di Chieti-Pescara il Movimento studentesco Chieti-Pescara ha organizzato un’Assemblea d’Ateneo a Pescara e delle lezioni all’aperto a Chieti.

BERLUSCONI: SU PROTESTE SIAMO STATI DI MANICA LARGA
“Siamo stati di manica larga”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando a Confcommercio e riferendosi alle proteste del mondo della scuola. “Abbiamo detto: manifestate come volete, dove volete, ma non potete impedire a chi vuole studiare e a chi vuole insegnare di esercitare il proprio diritto”. Il premier ha aggiunto che solo per aver detto questo è stato frainteso dalla stampa. Sempre riferendosi alle contestazioni, Berlusconi ha sottolineato: “Possono manifestare, ma mi dispiace che manifestino contro cose che non esistono. Per la scuola elementare abbiamo fatto le scelte del buon padre di famiglia”. Rispetto a chi dice che non ci sarà il tempo pieno, il premier replica: “E’ assolutamente il contrario, ci sarà il 50% di classi in più che potranno fare il doposcuola”.

“Bene, è stato un voto che è andato come è logico che andasse: spiace solo vedere tanti ragazzi ingannati e presi in giro dalla sinistra”, ha detto ancora Berlusconi.

DECRETO E’ LEGGE

 E’ legge il decreto Gelmini di riforma della Scuola,votato stamane dal Senato.  il decreto  e’ stato approvato in via definitiva con 162 a favore,  134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, votato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori e ora e’ legge. Domani a Roma lo sciopero generale del mondo della  scuola e dell’università, la cui macchina organizzativa (fra l’altro sono previsti 9 treni speciali e 1.000 pullman) si è già messa in moto. Anche oggi iniziative di protesta in varie  scuole e atenei e nuovo assembramento di studenti attorno a Palazzo Madama in coincidenza con il voto dei senatori.

GELMINI: SI CAMBIA E SI TORNA ALLA SERIETA’
“La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell’educazione”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, dopo l’approvazione del Dl da parte del Senato.

Il ministro ha ricordato che “provvedimenti come il voto in condotta contro il bullismo, l’introduzione dell’educazione civica, dei voti al posto dei giudizi, il contenimento del costo dei libri per le famiglie e l’introduzione del maestro unico sono condivisi dalla gran parte degli italiani”. “Ringrazio il governo e la maggioranza parlamentare per il sostegno al provvedimento”, ha concluso Gelmini.

“Entro una settimana presenterò il piano sull’università”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, commentando l’approvazione del decreto sulla “riforma” della scuola da parte del Senato.

OPPOSIZIONE DA STUDENTI, PROPOSTO REFERENDUM
Non appena l’Aula di Palazzo Madama ha approvato la riforma Gelmini sulla scuola, i senatori del Pd e dell’Idv sono scesi a Corso Rinascimento per parlare con gli studenti che stanno manifestando da ieri contro il provvedimento del governo. Non appena i parlamentari dell’Idv alzano lo striscione con scritto: “Se passa la Gelmini: referendum”, i manifestanti gridano in coro: “Referendum! Referendum!”. Il dipietrista Stefano Pedica scavalca la doppia transenna che separa gli studenti dal Senato e comincia a dialogare con alcuni di loro. Il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro aggira la transenna, ma anche lei si ferma a lungo con i ragazzi. Gli studenti ascoltano e battono le mani gridando slogan

FINOCCHIARO, BENE REFERENDUM CONTRO DIKTAT GOVERNO
“Il referendum è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questo governo che si tappa orecchie e bocca”. Lo ha affermato il capogruppo in Senato del Pd, Anna Finocchiaro, che dopo l’approvazione del decreto Gelmini sulla scuola, è uscita da Palazzo Madama per incontrare gli studenti. “Il governo – ha proseguito – deve fare proposte e non diktat su temi come la scuola su cui si dovrebbe invece aprire un confronto ampio nel Paese”. Secondo l’esponente del Pd, il decreto Gelmini “presenta profili di incostituzionalità e lo dimostra anche il fatto che sei regioni faranno ricorso alla Consulta”. Finocchiaro, allontanandosi da Palazzo Madama, ha concluso affermando che “per le famiglie italiane si annunciano tempi duri”.
Fonte ANSA

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