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UNIVERSITA’ VERSO SCIOPERO, GELMINI CONVOCA PARTI

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ANSA:  ROMA – Mentre il mondo dell’università e della ricerca (ma anche dei conservatori e delle accademie di belle arti) si accinge a scendere in piazza venerdì prossimo, il ministro Gelmini convoca i sindacati del settore per domani (forse nel tentativo di scongiurare in extremis sciopero e manifestazione) e manda un messaggio chiaro: “sono disponibile al confronto con chi vuole riformare e non difendere a tutti i costi lo status quo”. Intanto, continuano ad arrivare inviti al ministro perché congeli tutto e apra un vero confronto. Un’esortazione in tale senso l’ha fatta il segretario del Pd, Walter Veltroni, che in una lettera inviata ai ministri Tremonti e Gelmini, chiede la “sospensione degli effetti del decreto ormai approvato”, di “modificare con la legge finanziaria le scelte di bilancio sulla scuola e sull’università fatte in estate con la manovra triennale” e l’apertura di un tavolo di confronto con “le parti sociali, il mondo della scuola e le forze di opposizione”. “Si stabilisca, per il lavoro di questo tavolo e per la ricerca di una soluzione condivisa, un periodo di tempo di due mesi o più, un periodo chiaro e ben definito, al termine del quale – dice Veltroni – il governo potrà far seguire comunque all’indispensabile momento del confronto democratico quello altrettanto indispensabile della decisione”. Anche i presidi delle facoltà di scienze e tecnologie, pur accogliendo “con costruttiva attenzione e cautela” le linee guida presentate la scorsa settimana in consiglio dei ministri, ritengono “indispensabile e prioritario” la sospensione dell’impianto dei tagli al finanziamento pubblico per l’università previsti nella legge 133. Il ministro, in una dichiarazione diffusa oggi, dice come la pensa: “Sono disponibile a discutere con tutte quelle forze riformiste che pensano che non si possa esclusivamente difendere lo status quo. Proprio per questo abbiamo fatto le nostre scelte con le linee guida sulla riforma del sistema universitario. Base di un dibattito che ponga al centro i temi della riaffermazione del merito, della promozione dei giovani talenti e della trasparenza”. E assicura che il dl sull’università conteneva solo alcune misure “indifferibili e urgenti”, ma per la riforma completa, la sede del confronto “sarà sicuramente il Parlamento”. In attesa della pubblicazione del dl in questione in Gazzetta ufficiale (“l’attesa dimostra inconfutabilmente che nella riunione del consiglio dei ministri erano state omesse scelte rilevanti sia dal punto di vista tecnico sia politico” sostiene Stefano Ceccanti del Pd), gli atenei hanno proseguito anche oggi nella loro mobilitazione. Particolarmente attivi gli studenti milanesi: in tutti gli atenei sono state organizzate assemblee in mattinata; nel pomeriggio – con tanto di cattedre, gazebo, proiettori, amplificatori e materiale ad hoc al seguito – oltre 150 studenti delle Facoltà scientifiche della Statale hanno assistito a lezioni ed esperimenti all’aperto, in piazza dei Mercanti e l’ennesimo corteo è terminato davanti al Comune con un lancio simbolico di messaggi in bottiglia (400, in contenitori di plastica) e con un concerto da camera eseguito dai ragazzi del conservatorio. A Siena un gruppo di universitari del Kollettivo Bietan Jarrai ha occupato, simbolicamente e pacificamente, nel pomeriggio la sede del quotidiano Corriere di Siena, per protestare “contro l’ostruzionismo mediatico dei mezzi di informazione, e per combattere la paura che attanaglia quanti si vogliono ribellare e far sentire la propria voce”. E domani si prosegue: l’attrice Sabina Guzzanti incontrerà gli studenti dell’Università della Calabria (che oggi ha organizzato lezioni in piazza) con i quali parlerà della riforma Gelmini; gli studenti della sede di Matera dell’Università della Basilicata inviteranno i cittadini a depositare almeno un libro per costruire il Muro degli Equi Libri. “Con il muro – hanno spiegato – diremo a tutti che non esiste una riforma né universitaria, né scolastica, ma sociale che esclude le classi più deboli e svantaggiate”.

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