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Università, rottura tra i sindacati. Cisl: ”Venerdì non scioperiamo più”

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La decisione dopo l’incontro ”positivo” con il ministro Gelmini. La Cgil: sciopero generale il 12 dicembre. Epifani: ”Gravissimo l’incontro Berlusconi, Cisl e Uil senza di noi”. Sacconi: ”È il vostro sindacato che si è isolato mettendo veti su tutto”

 

Roma, 12 nov. (Adnkronos/Ign) – All’indomani dell’incontro tra governo, Confindustria, Cisl e Uil, senza la Cgil, si consuma lo strappo dei confederali sull’Università.

La Cisl ha deciso di ritirare l’adesione allo sciopero di venerdì prossimo dopo il ”positivo” incontro di ieri con il ministro Mariastella Gelmini. L’incontro – afferma infatti il Segretario generale della federazione Cisl Università, Antonio Marsilia – è stato un “passo in avanti che potrebbe aprire una nuova fase nel confronto con il governo. Abbiamo deciso la revoca dello sciopero indetto per il 14 novembre perché il ministro con il documento sottoscritto ieri si è impegnato a modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa sull’università e a dare risposte concrete alle richieste contenute nella piattaforma per lo sciopero del 14 novembre”.

La Cgil annuncia invece lo sciopero generale il 12 dicembre contro la manovra finanziaria del governo, la mancanza di interventi a supporto di salari e pensioni per fronteggiare la crisi e a sostegno delle richieste della confederazione di Corso Italia. E attacca: ”Quello che è accaduto ieri sera, se confermato, è gravissimo, una cosa senza precedenti”.

”Il presidente Berlusconi – dice il segretario generale Guglielmo Epifani – dimostra di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue. Sul tema della crisi il governo non prevede momenti formali di confronto con tutte le parti sociali, mentre quelli ‘riservati’ li tiene solo con alcuni soggetti, escludendo la Cgil, l’Ugl e tutte le altre rappresentanze di impresa. Nei confronti della Cgil è un comportamento particolarmente grave perché abbiamo inviato al governo e alle altre parti sociali una piattaforma con le proprie proposte per affrontare la crisi – rimarca Epifani – Con questo atteggiamento il governo esprime, così, la volontà di non aprire un confronto con la Cgil‘.

Ma al leader sindacale replica il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: ”C’è un problema sostanziale, altro che incontri informali. Il problema è che la Cgil si è isolata dalla altre organizzazioni“. Il sindacato di Corso Italia, infatti, dice il ministro, “non ha sottoscritto il primo documento sulla modifica del modello contrattuale, che invece è stato condiviso da Cisl, Uil e Confindustria. Si è sottratta alla responsabilità di firmare l’accordo quadro per l’impiego pubblico come si è sottratta all’accordo sul commercio, come purtroppo sta facendo in molte circostanze. Spero – aggiunge Sacconi – che intervenga una riflessione all’interno di quella organizzazione, perché il fatto di isolarsi da tutti gli altri attori sociali non può non generare riflessioni sulla linea seguita fin qui. Rifletta la Cgil sul fatto di mettere veti su tutto. Gli incontri informali avvengono continuamente, sono nella prassi delle relazioni industriali”, sostiene il ministro.

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