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BRUNETTA CONTESTATO A NAPOLI DAGLI STUDENTI: ” MINISTRO VAI A LAVORARE”

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19.11.2008– Al grido di «Vai a lavorare!» e «Noi non siamo dei fannulloni!» una ventina di studenti raccolti dietro lo striscione «Assemblea permanente di sociologia» hanno accompagnato il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta nel corso di una breve passeggiata lungo le vie del centro storico di Napoli. Brunetta ha proseguito, incurante dei contestatori, ricevendo anche qualche incitamento dai passanti. In precedenza a via S. Gregorio Armeno, dove il ministro si era recato per acquistare alcuni pastori, Brunetta era stato fermato da due studenti della facoltà di Scienze Politiche che gli hanno dato del fannullone contestandogli il fatto che fosse a passeggio. «Facile fare il ministro standosene a passeggio – gli ha detto uno dei due – lei è un fannullone. Pensi a tagliare lo stipendio dei parlamentari». Brunetta ha accettato la provocazione e dopo essersi informato sul corso di studi dei due ha replicato così: «Pensate a studiare, a laurearvi presto e a trovare un lavoro». Il fuori programma si è chiuso con una stretta di mano.ADDIO FANNULLONI – «I fannulloni non ci sono più». Parola del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta che della caccia agli assenteisti ha fatto il suo cavallo di battaglia. «Ormai – ha spiegato a Napoli a margine della firma di un protocollo d’intesa con il presidente della Campania Antonio Bassolino – si sono ridotti del 50% per quanto riguarda le assenze per malattia, il che mi fa dire che se toccato opportunamente il sistema della Pubblica amministrazione è reattivo». «Adesso – ha proseguito – si tratta di premiare il merito, migliorare e misurare la produttività e di misurare la soddisfazione dei cittadini che sono i clienti e i controllori». Per il ministro «il Paese ha capito e i pubblici dipendenti hanno capito». La conseguenza è che «è cambiato il clima e già dall’anno prossimo la Pubblica Amministrazione sarà più efficente anche grazie alla chiusura di un contratto non particolarmente ricco ma che, di questi tempi, è una comunque una cosa seria».corrieremezzogiorno

 

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