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L’ULTIMA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO RISCHIA DI FAR SALTARE LE ASSUNZION

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L’ultima sentenza del Consiglio di Stato che ammette i diplomati magistrale in terza fascia delle GAE rischia di far saltare le assunzioni previste ne la buona scuola. La sentenza arrivata dopo l’ennesimo ricorso rimetterebbe nuovamente tutto in discussione, ne scrive, nell’articolo che segue, Salvo Intravaia.

Una sentenza del Consiglio di stato rischia di fare saltare il mega piano da 100mila assunzioni nella scuola del governo Renzi. Dopo l’inversione di marcia del governo  –  che in extremis ha modificato il decreto-legge, che avrebbe consentito con certezza l’assunzione a settembre di oltre 100mila precari 10264709_10152955345134360_8856700264558161504_n1della scuola, in disegno di legge  –  arriva per l’esecutivo il pronunciamento dei giudici amministrativi. L’altro ieri, il Consiglio di stato ha pubblicato la sentenza attesa dai diplomati magistrali, che nel corso dell’ultimo aggiornamento delle liste provinciali ad esaurimento si sono visti escludere dall’accesso in graduatoria. Sentenza, con la quale i giudici di Palazzo Spada hanno dichiarato illegittima tale esclusione e intimano al ministero di riaggiornare le graduatorie in questione.

Per il momento, da viale Trastevere solo silenzio. Perché la decisione, in linea di diritto, coinvolge soltanto i pochi ricorrenti che si sono rivolti ai giudici amministrativi, ma potrebbe essere estesa  –  è questo il parere dei sindacati  –  a tutti i 55mila soggetti che hanno conseguito il diploma in questione prima dell’anno scolastico 2001/2002. In questa ipotesi, il piano di assunzioni previsto dalla Buona scuola subirebbe un duro colpo. Perché con l’inserimento nelle liste provinciali di altre 55mila docenti di scuola elementare l’obiettivo di chiudere definitivamente l’esperienza del precariato scolastico assumendo tutti gli inclusi in graduatoria non sarebbe più perseguibile. E salterebbero pure i conti fatti dai tecnici ministeriali che conducono a 100.701 assunzioni entro settembre. Numeri che, dopo la richiesta rivolta dai parlamentari della VII commissione della Camera al Miur, si sono tinti di giallo.

L’altro ieri, il ministero dell’Istruzione ha fornito ai deputati della commissione Cultura della Camera, che esamina per prima il disegno di legge sulla Buona scuola, una serie di tabelle contenenti i numeri sui precari della scuola, 125mila circa, sui posti occupati dai supplenti, 100mila circa, e sui vincitori dell’ultimo concorso a cattedre che figurano anche inclusi nelle graduatorie dei precari: 1.339 in tutto. Ma nessuno riesce a comprendere come i tecnici ministeriali siano riusciti a sintetizzare i 100.701 posti contenuti nella relazione tecnica allegata al disegno di legge. Sembrerebbe infatti che tra i 100mila precari in servizio come supplenti quest’anno figurino anche oltre 64mila “poveretti” che, dopo avere sostenuto la scuola pubblica con i loro servigi, si vedranno sbattuta la porta in faccia dal governo perché, non essendo inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, non saranno assunti, ancorché per buona parte abilitati. Intanto, alcuni rappresentati del governo hanno fatto sapere che il disegno di legge  –  che contiene il piano di assunzioni e il preside-sceriffo che potrà scegliersi e premiare i docenti migliori  –  non potrà essere modificato molto, almeno nella sua concezione. La discussione parlamentare  –  sembra questo il diktat di Renzi ai suoi  –  potrà apportare soltanto piccole modifiche. Ma il suo impianto concettuale e ideologico dovrà restare intatto. E non si parla nemmeno di stralciare il piano di assunzioni per consentire una corsia preferenziale alle immissioni in ruolo.  Anche per questa ragione, i sindacati confederali hanno deciso di proclamare uno sciopero il prossimo 5 maggio.

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