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MOBILITA’ – Un pasticcio che farà male solo ai lavoratori

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FONTE:www.informazionescuola.it – Mobilità: è un muro contro muro fra sindacati e politici, ma di mezzo ancora una volta ci andranno i lavoratori della scuola. Venerdì è l’ultima chiamata se non si trova un accordo sarà decisione unilaterale, ma di questo il governo Renzi ormai ci ha abituati. In diverse circostanze ha calpestato i diritti dei lavoratori e non si è curato delle ragioni della protesta. Dritto come un treno richiamando all amemoria ricordi non proprio edificanti. 

Mobilità, ultima chiamata. Venerdì prossimo i sindacati incontreranno una delegazione politica del ministero dell’istruzione, per tentare di giungere ad un accordo sulla mobilità.tipo-corso-concorso-docenti-3

I nodi ancora da sciogliere riguardano la questione degli ambiti e il diritto di scegliere le scuole di destinazione anche nella mobilità interprovinciale. Ed è proprio su questo ultimo punto che la tensione al tavolo negoziale resta molto alta. I sindacati, infatti, stanno insistendo per l’attribuzione della titolarità anche ai docenti che dovessero ottenere il trasferimento interprovinciale. Che rientra a pieno titolo nella categoria dei trasferimenti e che, con un po’ di buona volontà da parte dell’amministrazione, potrebbe agevolmente rientrare nella stessa disciplina dei trasferimenti in senso stretto. I presupposti giuridici sono identici: cambia solo l’ampiezza della distanza tra la sede geografica di partenza e quella di arrivo.

Nulla quaestio, invece, sulla mobilità professionale. La legge 107/2015, infatti, non lascia alcuno spiraglio interpretativo in favore del mantenimento della titolarità per chi sceglie, liberamente, di accedere ai passaggi di cattedra (in orizzontale: all’interno dello stesso ordine o grado di scuola) oppure ai passaggi di ruolo (in verticale: tra diversi gradi e ordini di scuola).

Idem per quanto riguarda i neoimmessi in ruolo dopo il 31 agosto 2015 (fase B e fase C). Per i quali la legge 107 non lascia alcuna speranza.

tipo-corso-concorso-docentiIn buona sostanza, dunque, i margini del negoziato rimangono quelli fissati dalla legge. Che preclude la possibilità ai neoassunti delle fasi B e C di ottenere la titolarità della sede. Ma lascia aperto uno spiraglio per chi era già in ruolo entro il 31 agosto 2015. Ciò non tanto per effetto di una espressa previsione. Quanto, invece, per la necessità di dare alla legge 107 una lettura costituzionalmente orientata. In caso contrario, il provvedimento risulterebbe esposto al rischio di essere cancellato dalla Corte costituzionale, proprio nella parte in cui non dovesse consentire parità ed equità di trattamento tra docenti di uguale natura e tipologia. Di qui la liceità dell’attribuzione della titolarità anche ai docenti che dovessero chiedere e ottenere il trasferimento interprovinciale. Ed è proprio all’accoglimento di questa ultima richiesta che alcuni sindacati vincolerebbero la firma dell’accordo. L’amministrazione, però, sembrerebbe incline a non accogliere la proposta.

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