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Università di Messina: ancora moltissimi candidati devono fare la prova pratica del Tfa sostegno. Quando inizierà il corso?

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Università di Messina: ancora moltissimi candidati devono fare la prova pratica del Tfa sostegno. Quando inizierà il corso?

Sta diventando un vero e proprio “caso” l’accesso al V ciclo del Tfa Sostegno dell’Università di Messina. Un corso di specializzazione che rispetto a tante altre università del territorio italiano sembra avere un iter infinito e che tra rinvii dovuti ai dpcm, i ritardi nelle correzioni, la cattiva organizzazione sta creando parecchie lamentele tra tutti i candidati, che hanno seriamente timore che il corso non possa concludersi entro il 16 Luglio.

In effetti le stranezze dell’Università di Messina sono tante e non sembrano avere una spiegazione logica all’apparenza. Eppure l’ateneo aveva avuto, alla pubblicazione del bando nazionale, il privilegio di essere il “fiore all’occhiello” d’Italia; il primo come numero di posti riservati ai docenti di sostegno: ben duemila. In pratica nella sola Messina vi sono quasi il doppio di posti di quelli di tutte le Università della Regione Lombardia. Un dato enorme e un’Università quindi molto ambita, tant’è che si sono iscritti alle selezioni ben 6773 aspiranti docenti (provenienti da varie regioni d’Italia) che hanno speso ben 150 euro di tassa per ogni ordine di scuola.

In particolare ad inizio iter selettivo nel sito dell’Università si riepilogavano i numeri:
– 696 iscritti per 280 posti per la Scuola dell’Infanzia;
– 1.132 iscritti per 728 posti per la Scuola Primaria;
– 1.381 iscritti per 456 posti per la Scuola Secondaria I grado;
– 3.564 iscritti per 536 posti per la Scuola Secondaria II grado.

In pratica si sono iscritti alle selezioni più del triplo dei candidati che saranno ammessi al corso. Facendo un rapido calcolo, moltiplicando quindi i soldi della retta per il numero degli iscritti, risulta che l’Università di Messina ha incassato finora almeno un milione di euro.

Una quantità di somma così elevata da non giustificare il servizio finora reso ai candidati. Perché se è vero che l’Università di Messina ha una quantità di nominativi da gestire maggiore rispetto agli altri atenei, è anche vero che questi fondi possono essere impiegati per aumentare le risorse di segreteria. Invece a detta dei candidati, attraverso le pagine social, il servizio offerto è pessimo. Quello che più viene denunciata è la lentezza dell’intera macchina organizzativa.

Il Dpcm dello scorso mese ha certamente creato problemi, con l’annullamento dei concorsi in presenza. Ma è anche vero che se le prove preselettive fossero state corrette prima tutto questo non sarebbe successo. In particolare su facebook qualcuno tuona: “E’ vero che siamo tanti, ma la prova preselettiva si corregge con un programma automatico del computer, non a mano. Se fossero stati più celeri e avessero fatto la correzione nel giro di pochi giorni come molte altre università tutto questo non sarebbe successo, perché avremmo potuto fare la prova scritta prima dell’uscita del Dpcm che bloccava i concorsi”.

Sono ben otto le Università (Enna, Firenze, Foggia, Messina, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Salerno) che non erano riuscite a completare l’iter di selezione (composto lo ricordiamo dalla prova preselettiva, la prova scritta e la prova orale) prima dell’uscita del Dpcm. Un problema quindi non solo della provincia siciliana. Poi è arrivato a fine Novembre il decreto del Ministro Manfredi che ha convertito la prova scritta in prova pratica on line, lasciando dei giorni di tempo alle otto università di uniformarsi sui criteri. Tutto ciò ha fatto slittare le prove, che stanno venendo in questi giorni calendarizzate.

Anche qui però rispetto agli altri atenei si riscontra la lentezza dell’Università: attualmente si procede alla convocazione di 25-30 candidati al giorno (per ordine di scuola) che vengono esaminati in mezza giornata (mattina o pomeriggio ad orari non ben definiti). I candidati hanno a disposizione dieci minuti per parlare di un argomento estratto a sorte dalla commissione. La cosa che lamentano i candidati è che l’orario di inizio degli esami cambia di giorno in giorno e lo si viene a sapere solo poche ore prima. Insomma, una maggior cura dei dettagli sarebbe più auspicabile, se non altro per permettere a chi lavora e deve prendere dei permessi di organizzarsi.

Le prove sono iniziate il 10 Dicembre e attualmente stando a queste tempistiche e numeri, non si finirà certamente prima di Natale. Molto probabile che se non saranno aumentati i numeri dei candidati da esaminare le prove pratiche si protrarranno per tutto il mese di Gennaio, con il conseguente slittamento dell’inizio del corso, di cui non si sa ancora assolutamente nulla sulla data. Ricordiamo che coloro i quali superano la prova pratica, per poter accedere al corso devono superare anche una prova orale.

Insomma su quando finiranno gli esami della prova pratica e quando inizierà il corso di specializzazione dell’Università di Messina non c’è ancora modo di saperlo. Si spera che nei prossimi giorni l’iter subisca una decisa accelerazione, per evitare che questo V ciclo del Tfa non si concluda nei tempi stabiliti dal bando e che il prossimo Settembre la scuola italiana si ritrovi nuovamente con pochi insegnanti specializzati.

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