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Il percorso per divenire insegnanti di sostegno: TFA e concorso per posti di sostegno

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VI ciclo Tfa SostegnoCome si diventa insegnanti di sostegno?
Stando all’attuale normativa, il percorso per divenire insegnante di sostegno con un contratto a tempo indeterminato si articola in due step. Innanzitutto è necessario conseguire il titolo di specializzazione su sostegno il cui possesso costituisce a sua volta requisito di accesso al concorso per posti di sostegno.
REQUISITI DI ACCESSO AL TFA SOSTEGNO PER LA SCUOLA SECONDARIA
Attualmente l’unica modalità per conseguire il titolo di specializzazione su sostegno consiste nella partecipazione al corso di specializzazione per il sostegno (c.d. TFA sostegno).
Costituisce titolo di accesso al corso  per la scuola secondaria di I e II grado, il possesso di un titolo di studio utile a insegnare una classe di concorso ai sensi della normativa vigente (DPR 19/2016 così come modificato dal DM 259/2017) nonché in possesso dei 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
In sostanza possono partecipare coloro che siano in possesso alternativamente di uno dei seguenti requisiti:

  • Titolo di abilitazione nello specifico grado (I grado, II grado).
  • Titolo di studio in una classe di concorso dello specifico grado (laurea + eventuali esami\CFU richiesti per accedere alla classe di concorso) + 24 CFU.
  • Titolo di studio in una classe di concorso dello specifico grado + 3 anni di servizio svolti negli ultimi 8 anni indipendentemente che siano stati svolti su sostegno o su posto comune (solo in prima applicazione, cioè esclusivamente per il prossimo ciclo di specializzazione). I 3 anni di servizio possono essere stati prestati nelle scuole statali, paritarie e nei centri di formazione professionale limitatamente ai corsi per l’assolvimento dell’obbligo scolastico.preparazione testi medicina

REQUISITI DI ACCESSO AL TFA SOSTEGNO PER GLI INSEGNANTI TECNICO PRATICI (ITP)
Gli insegnanti tecnico pratici (ITP) possono partecipare alle selezioni del corso, senza il possesso dei 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche. Infatti, l’art. 5 del DM 92/2019 (disposizioni transitorie e finali) prevede che fino alla scolastico 2024\2025 rimangono fermi i requisiti previsti dalla vigente normativa. Quest’ultima prevede, infatti, come titolo di accesso alla classe di concorso unicamente il possesso del diploma di maturità previsto dalla tabella B allegata al DPR n. 19/2016.

REQUISITI DI ACCESSO AL TFA SOSTEGNO PER LA SCUOLA PRIMARIA E DELL’INFANZIA
Per gli insegnanti della scuola primaria e della scuola dell’infanzia i requisiti di accesso sono:

  • L’abilitazione all’insegnamento conseguita presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.
  • Il diploma di magistrale abilitante e il diploma sperimentale a indirizzo linguistico o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, in tutti i casi conseguiti entro l’anno scolastico 2001\2002.

LA STRUTTURA DEL CORSO DI SPECIALIZZAZIONE
La struttura e l’organizzazione del percorso di specializzazione per le attività di sostegno didattico è definita dal DM 30 settembre 2011 adottato in attuazione dell’articolo 2, comma 416, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Si tratta di corsi a numero programmato sulla base della programmazione regionale degli organici dei docenti e del fabbisogno specifico di docenti specializzati nonché sulla base della capacità di accoglienza da parte delle università.
I percorsi vengono attivati dalle università, previa autorizzazione del Ministero dell’Istruzione e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Per l’accesso ai corsi ciascun ateneo emana il bando che prevede tra l’altro, il numero dei posti disponibili per ciascun percorso, le tipologie dei titoli culturali e professionali valutabili e il punteggio ad essi attribuibile, comunque non superiori a 10 punti complessivi, i programmi su cui vertono le prove di accesso e le modalità di presentazione delle domande di partecipazione alle procedure selettive.

LE PROVE DI ACCESSO – ARGOMENTI
La prova di accesso, predisposta dalle università, è volta a verificare, unitamente alla capacità di argomentazione e al corretto uso della lingua, il possesso, da parte del candidato, di:

a. Competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;

b. Competenze su empatia e intelligenza emotiva riferite ai seguenti aspetti: riconoscimento e comprensione di emozioni, stati d’animo e sentimenti nell’alunno; aiuto all’alunno per un’espressione e regolazione adeguata dei principali stati affettivi; capacità di autoanalisi delle proprie dimensioni emotive nella relazione educativa e didattica;

c. Competenze su creatività e pensiero divergente, riferite cioè al saper generare strategie innovative ed originali tanto in ambito verbale linguistico e logico matematico quanto attraverso i linguaggi visivo, motorio e non verbale;

d. Competenze organizzative in riferimento all’organizzazione scolastica e agli aspetti giuridici concernenti l’autonomia scolastica: il Piano dell’Offerta Formativa, l’autonomia didattica, l’autonomia organizzativa, l’autonomia di ricerca e di sperimentazione e sviluppo, le reti di scuole; le modalità di autoanalisi e le proposte di auto-miglioramento di Istituto; la documentazione; gli Organi collegiali: compiti e ruolo del Consiglio di Istituto, del Collegio Docenti e del Consiglio di Classe o Team docenti, del Consiglio di Interclasse; forme di collaborazione interistituzionale, di attivazione delle risorse del territorio, di informazione e coinvolgimento delle famiglie. Compito e ruolo delle famiglie.

LE PROVE DI ACCESSO – TIPOLOGIE DI PROVE
La prova di accesso è predisposta da ciascuna università e si articola in:

a) un test preselettivo costituito da 60 quesiti formulati con cinque opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne deve individuare una soltanto. Almeno 20 dei predetti quesiti sono volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana. La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale 0 punti. Il test ha la durata di due ore. Da questa prova sono esonerati i docenti in possesso di tre annualità di servizio su posto di sostegno nello specifico grado.

b) una o più prove scritte ovvero pratiche. 

c) una prova orale.

L’articolazione delle prove scritte e della prova orale, è stabilita dalle università. La loro valutazione è espressa in trentesimi. Le prove vertono su una o più delle tematiche suddette e non prevedono domande a risposta chiusa.
Per il superamento di ciascuna prova è necessario conseguire una votazione non inferiore a 21/30.

LA STRUTTURA DEL CORSO
Il corso è superato con il conseguimento di 60 crediti formativi universitari, da acquisire in non meno di 8 mesi, ed a seguito dell’esito positivo dell’esame finale. Il corso si articola nelle seguenti attività:

  • Insegnamenti per un totale di 36 CFU
  • Attività laboratoriali per un totale di 9 CFU
  • Attività di tirocinio diretto e indiretto per un totale di 12 CFU. Il tirocinio diretto deve essere espletato in non meno di 5 mesi e deve svolgersi presso le istituzioni scolastiche. Il tirocinio indiretto comprende le attività di supervisione da parte dei docenti del corso o dei docenti dei laboratori o dei tutor, presso le sedi dell’Ateneo o le sedi di tirocinio.
  • Prova finale per un totale di 3 CFU

Un CFU di insegnamento corrisponde a 7,5 ore di attività in aula e a 17,5 ore di studio individuale, quindi un corso da 4 CFU è pari a 30 ore di lezione. La valutazione, che riguarda sia gli insegnamenti sia le attività laboratoriali e le attività di tirocinio diretto e indiretto, è espressa in trentesimi. Al termine del percorso è previsto un esame finale, per accedere al quale, i candidati dovranno aver superato, con voto non inferiore a 18/30, le valutazioni riferite al tirocinio diretto e indiretto, ai laboratori e agli insegnamenti.

ASSENZE
Le assenze sono accettate nella percentuale del 20% di ciascun insegnamento. Il monte ore relativo sarà recuperato tramite attività on-line, predisposte dal titolare dell’insegnamento. Per il tirocinio e i laboratori vige l’obbligo integrale di frequenza delle attività previste, senza riduzioni né recuperi.

RICONOSCIMENTO DEI CREDITI FORMATIVI
Non è previsto il riconoscimento di crediti formativi. Non sono previste eccezioni.
Ai sensi dell’art. 1 commi 6 e 7 del DM 141/2017 e dell’art. 1 comma 2 del DM 226/2017, gli Atenei predispongono percorsi abbreviati per i soggetti in possesso di determinati requisiti.

ISCRIZIONE NELLE GPS SOSTEGNO
I docenti che conseguono il titolo di specializzazione su sostegno potranno inserirsi nelle GPS sostegno di I fascia e nelle corrispondenti graduatorie d’istituto di I fascia dalle quali si attinge con priorità per le supplenze su posti di sostegno.
Oltre all’inserimento nelle GPS sostegno, il possesso del titolo di sostegno dà diritto all’ottenimento di un punteggio ulteriore per le graduatorie relative alle varie classi di concorso, pari a 9 punti, per ogni titolo di specializzazione posseduto (anche su gradi\ordini diversi di scuola).

PARTECIPAZIONE AL CONCORSO
Il D.lgs 59/2017 prevede che ai concorsi per posti di sostegno possano partecipare esclusivamente i docenti in possesso del titolo di specializzazione su sostegno. La partecipazione dei docenti privi di specializzazione è dunque, quantomeno al momento, preclusa.
Nell’ambito dei concorsi si può puoi distinguere fra il concorso straordinario riservato ai docenti in possesso di tre annualità di servizio di cui almeno una specifica su sostegno e il concorso ordinario per il quale non sono previsti requisiti di servizio. Resta fermo in entrambi i casi il requisito del possesso del titolo di specializzazione.

La spendibilità del titolo di sostegno: concorso, graduatorie, MAD
TFA SOSTEGNO: cosa studiare?
Concorso 2019: chiarimenti sulla prova preselettiva

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