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Festa della donna: l’aspetto storico e il presente che il docente può raccontare ai propri alunni

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Oggi, 8 Marzo, è la festa delle donna, una festa che è ormai diventata simbolo alla riflessione sulla parità di genere e al rispetto delle donne, due concetti ancora oggi purtroppo trascurati in alcuni Paesi del Mondo.

La Giornata internazionale dei diritti della donna (questo il nome completo) è stata ufficialmente istituita dall’ONU nel 1977, ma in realtà la ricorrenza ha radici più remote, che risalgono all’inizio del Novecento.

In America la giornata fu celebrata già a partire dal 1909. Nella cultura popolare questa festa è associata erroneamente all’incendio della fabbrica tessile Triangle (New York, 25 marzo 1911), in cui perirono un gran numero di operaie donne, la maggior parte immigrate dall’Europa.
Ma il fatto che diede realmente il là alla scelta della data fu la manifestazione anti-zarista dell8 marzo 1917 di San Pietroburgo contro l’impegno bellico russo, evento che diede inizio alla Rivoluzione Russa e che fu guidato dalle donne del movimento operaio della capitale.

In Italia la festa della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’otto marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.

Qual’ è il motivo per cui si regala la mimosa?

Gli alunni potrebbero porvi questa domanda. Anche questo ha una motivazione storica ed è strettamente connessa alla fine della seconda guerra mondiale. È stata Teresa Mattei, ex partigiana e parlamentare a proporre, alla fine del conflitto, nel 1946, di abbinare un fiore alla ricorrenza.
La scelta ricadde sulle mimose, fiore utilizzato dai partigiani e delle staffette.
Al basso costo della specie, si aggiunse anche il fatto che, nonostante l’apparente fragilità, si trattava di un fiore selvatico facile da trovare nel mese di marzo.
Approvata la proposta all’unanimità, la mimosa è diventata ufficialmente il fiore delle donne.

Finito all’excurcus storico andiamo al presente: il ruolo della donna oggi nella società e i soprusi che purtroppo spesso subisce. La prevenzione della violenza contro le donne inizia con il modellamento precoce dei ruoli e con il parlare ai bambini di relazioni rispettose e atteggiamenti positivi nei confronti delle ragazze e delle donne.

Il docente svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare gli studenti a sviluppare atteggiamenti rispettosi. Questo perché gli insegnanti sono dei modelli per i giovani, e ogni cosa che dirai sarà presa con importanza. Parlare ai propri alunni di relazioni e atteggiamenti rispettosi nei confronti di donne e ragazze sin dalla tenera età può aiutare a plasmare gli atteggiamenti e il comportamento di una persona per tutta la vita.

Il consiglio degli esperti è di educare a questo è raccontare episodi di vita reale, quotidiana, magari di cui si ha avuto esperienza diretta o di cui si è parlato nei telegiornali.
Il ragazzo va spinto ad immedesimarsi in queste situazioni, provare la loro brutalità, bisogna fargli capire che discriminare una donna non è meno grave di discriminare una persona di colore, o omosessuale, o appartenente ad un’altra etnia, religione o cultura.

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Fonte: https://www.quotidiano.net/

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