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Reclutamento: 122.000 i posti vacanti e disponibili; si va verso una procedura transitoria per coprire almeno 60.000 posti

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È stato raggiunto l’accordo fra il Ministero e le organizzazioni sindacali rappresentative sul testo del “Patto per l’istruzione  e la formazione” con l’obiettivo prioritario di garantire, dal 1 settembre, attraverso la copertura dei posti vacanti, il regolare avvio dell’anno scolastico, ma non solo. Sul piatto ci sono anche altri importanti temi come la formazione iniziale e continua, il reclutamento, la mobilità, la programmazione pluriennale degli organici e il rinnovo contrattuale.

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Nel documento messo a punto, di circa 6 pagine, e che dovrebbe essere formalmente firmato entro il weekend, sono riportati diversi impegni. Tra questi vi è anche quello di:

  • Rendere le procedure di selezione per il reclutamento del personale scolastico regolari, per la selezione delle migliori competenze, perseguendo l’obiettivo di non alimentare precariato anche tramite procedure semplificate e valorizzando la formazione del personale.
  • Assicurare la presenza di ogni figura professionale al primo settembre di ogni anno, impegno da realizzare entro l’avvio del prossimo anno scolastico, anche attraverso una procedura urgente e transitoria di reclutamento a tempo indeterminato.

Dunque, se da un lato si punta a una riforma del reclutamento che possa garantire concorso regolari, anche mediante procedure semplificate, d’altra parte vi è anche l’impegno a prevedere una procedura transitoria che possa garantire la copertura dei posti vacanti e disponibili entro il 1° settembre 2021.

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Già per lunedì è previsto l’avvio dei tavoli telematici, in primis quello sul reclutamento durante il quale si dettaglieranno le procedure assunzionali.

I NUMERI E LE POSSIBILI SOLUZIONI

Sono circa 122 i posti vacanti e disponibili che si prevedono per settembre, di questi circa il 60% nelle regioni del Nord Italia.  Allo stato attuale si può puntare solo sugli aspiranti presenti nelle GAE e nelle graduatorie di merito dei precedenti concorsi (2016 e 2018), che tuttavia proprio nelle regioni del Nord sono nella maggior parte dei casi esaurite (con situazione speculare nel meridione). Questa è proprio la ragione per cui negli scorsi anni, nonostante i posti autorizzati per le assunzioni, si sono coperti solo il 30% di tali posti.

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A questi si aggiungeranno i circa 32.000 vincitori del concorso straordinario, le cui graduatorie dei vincitori sono state pubblicate e lo saranno ancora nelle prossime settimane. La loro assunzione però sarebbe prevista nell’arco di un triennio (sulla base dei posti vacanti e disponibili di anno in anno). Una delle opzioni sarebbe proprio quella di cercare di anticipare tali assunzioni, laddove possibile, già a settembre.

L’obiettivo è però quello di coprire almeno 60.000 posti con le risorse attualmente disponibili che ammontano a circa 1 \ 1,3 miliardi di euro anche se la cifra potrebbe salire. I sindacati, ad esempio, chiedono di non limitare le assunzioni ai soli vincitori del concorso straordinario, ma di estenderle anche agli idonei (coloro che hanno superato la prova scritta, non collocandosi nel novero dei posti messi a bando).

Sul piatto ci sarebbe anche un corso-concorso che consenta nell’anno scolastico 2021\2022 lo svolgimento di anno di formazione “rafforzato”  e una prova orale finale conclusiva con immissione in ruolo con decorrenza 2022\2023. Al momento però i dettagli delle misure non sono note.

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Ulteriori dettagli potranno trapelare con l’avvio del tavolo specifico sul reclutamento, previsto proprio per lunedì 10 maggio.

FONTE: https://www.obiettivoscuola.it/articoli/reclutamento-122-000-i-posti-vacanti-e-disponibili-si-va-verso-una-procedura-transitoria-per-coprire-almeno-60-000-posti.html

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