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Vaccino: terza dose per i docenti già da Dicembre?

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Vaccino: terza dose per i docenti già da Dicembre?

Nonostante il calo delle morti e dei ricoveri in terapia intensiva, in Italia cresce la paura per le varianti, con il Governo che sta pensando ad una terza dose da somministrare.
In quest’articolo avevamo messo in evidenza le parole del direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, che avrebbe dichiarato negli scorsi giorni che “dovremo abituarci a vaccinarci contro il covid ogni anno”.

A tal proposito, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ospite di CusanoItaliaTv, ha dichiarato che la terza dose di vaccino anti-covid sarà prevista, e che in Italia ci vorrà probabilmente ad un anno dal primo ciclo. Considerando quindi che “Abbiamo iniziato a vaccinare a fine dicembre 2020 – afferma il sottosegretario – le terze dosi potrebbero essere somministrate a fine dicembre. Noi siamo nelle condizioni di proseguire con le 500mila dosi di vaccino giornaliere e con l’obiettivo dell’immunità di gregge entro fine settembre. Possiamo farlo”.

E secondo il sottosegretario tra i primi a dover ricevere le terze dosi dovranno essere i componenti del personale scolastico. “Anche il premier Draghi ha messo la scuola tra le priorità – continua Costa – Dobbiamo riprendere l’anno scolastico in presenza e le condizioni credo che ci siano. Abbiamo 2 mesi davanti per proseguire con la campagna vaccinale. Oggi la percentuale dei giovani è bassa, ma con i 16 milioni di vaccinazioni che possiamo fare al mese c’è tutta la possibilità di ampliare la platea dei giovani. Dobbiamo monitorare e valutare ma con un atteggiamento di prudenza e non dobbiamo trasformare la prudenza in paura. I dati ci dicono che sui cittadini vaccinati la variante Delta è meno aggressiva e raramente provoca ospedalizzazioni. Il vaccino reagisce positivamente e possiamo guardare al futuro con ottimismo. Oggi considerato il numero dei contagi possiamo migliorare il tracciamento e circoscrivere le criticità”.

C’è da fare una precisione importante riguardo la tipologia di vaccino: terza dose non sarà necessaria per tutti. Secondo gli esperti infatti potrebbe non servire per chi ha ricevuto Pfizer e Moderna, grazie ad una protezione prolungata nel tempo. I ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, in uno studio recentissimo pubblicato su Nature, confermano per ora che la protezione offerta dai vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna attiva dei meccanismi di copertura durevoli, da attribuire a “centri germinali” nei linfonodi grazie ai quali il sistema immunitario riesce a proteggersi meglio dalle nuove infezioni in arrivo, tanto da poter non avere bisogno della terza dose aggiuntiva di siero e da fornire una migliore copertura contro le varianti.

Diverso discorso per AstraZeneca: una terza dose somministrata almeno sei mesi dopo la seconda, ha aumentato di sei volte i livelli anticorpali e mantenuto la risposta delle cellule T. Determinando inoltre una maggiore attività neutralizzante contro le varianti Alfa, Beta e Delta.

Ma intanto, nel Regno Unito c’è già il via libera del governo britannico e del servizio sanitario nazionale (Nhs) alle terze dosi. Il richiamo ulteriore, raccomandato dagli esperti del Joint Committee on Vaccination and Immunisation, mira a rafforzare e preservare l’immunità anche di fronte a possibili varianti. Ne avranno diritto tutti gli ultracinquantenni residenti nel Regno Unito e le persone più giovani cui sia già stata prescritta in passato la vaccinazione anti-influenzale. La campagna, da completare entro inizio inverno, inizierà a partire dai pazienti vulnerabili e in totale coinvolgerà in totale milioni di persone.

 

 

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