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Sospensione lavoratori non vaccinati: lo stipendio va restituito?

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I decreti del Tar Lazio sul blocco della sospensione dello stipendio ai lavoratori non vaccinati apre uno spiraglio di speranza.

 decreti del TAR del Lazio emessi il 2 febbraio scorso, se confermati, aprono un’importante questione legata alla sospensione dello stipendio dei lavoratori non vaccinati. Ieri vi abbiamo mostrato i testi dei decreti del tribunale, che ha accolto i ricorsi di tre dipendenti del Ministero della Giustizia. Si tratta di istanze di misura cautelare monocratica sino all’esame collegiale e limitate alla sospensione del trattamento retributivo. Ma non per questo meno importanti.

Negare la retribuzione al lavoratore è pregiudizio grave

Nel decreto del Giudice, Presidente della Quinta Sezione del Tar Lazio, leggiamo:

“considerato che il ricorso, prospettando in sostanza profili di illegittimità costituzionale della normativa concernente l’obbligo, per determinate categorie di personale in regime d’impiego di diritto pubblico, di certificazione vaccinale ai fini dell’ammissione allo svolgimento della prestazione lavorativa, richiede adeguato approfondimento nella sede propria collegiale;

Ritenuto che, in relazione alla privazione della retribuzione e quindi alla fonte di sostegno delle esigenze fondamentali di vita, sussistono profili di pregiudizio grave e irreparabile, tali da non tollerare il differimento della misura cautelare sino all’esame collegiale”.

Per tali motivi il giudice accoglie l’istanza di misura cautelare monocratica sino all’esame collegiale, limitatamente alla disposta sospensione del trattamento retributivoconcorso dirigente scolastico_il ruolo del dirigente scolastico tra management e leadership nella scuola pubblica interculturale

Cosa potrebbe accadere?

Se il giudice, in tre diverse occasioni, ha ritenuto opportuno non privare dello stipendio il lavoratore in quanto sussistono profili di grave pregiudizio, è possibile che seguano altre disposizioni simili in futuro?

Non possiamo darlo per certo, ma è possibile. Se una scelta simile non dovesse restare un caso isolato, per i lavoratori rimasti senza sostentamento economico potrebbe aprirsi una speranza concreta. Tra queste categorie penalizzate, ricordiamo che ci sono alcuni lavoratori della scuola.

Nel frattempo seguiremo quello che accadrà il 25 febbraio 2022, giorno fissato per la trattazione collegiale della camera di consiglio.

da scuolainforma

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