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PREFETTURA DI PALERMO. Concorso per le scuole a Palermo sul tema “Libertà di stampa e cultura della legalità”

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PALERMO. Quanto è importante coinvolgere la società civile nel processo di riutilizzo e valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, come segno concreto da parte del territorio della volontà di respingere ogni condizionamento delle mafie?
Il tema è al centro del concorso per le scuole sul tema Libertà di stampa e cultura della legalità organizzato dalla prefettura di Palermo in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti di Sicilia, l’Associazione siciliana della stampa e l’Ufficio Scolastico Regionale di Sicilia a– ufficio I – ambito territoriale di Palermo.
Al contest, lanciato a ottobre scorso, è stato dedicato il 24 febbraio un incontro introduttivo in prefettura presieduto dal prefetto Giuseppe Forlani, con la partecipazione degli istituti scolastici aderenti, del dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale-ambito territoriale Palermo Luca Gatani, del presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli, e del vicesegretario regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa, Roberto Leone.
Al centro della riunione il tema della libertà di stampa come presidio democratico e di legalità, strettamente legato a quello della libertà di informazione, intesa sia come diritto dei cittadini a un’informazione qualificata e libera da condizionamenti sia come diritto degli operatori dell’informazione, fra tutti i giornalisti, a svolgere il proprio lavoro senza subire minacce, pressioni, vessazioni, nello specifico da parte della criminalità organizzata.
Declinato sui territori, il tema si salda con quello del recupero, del riutilizzo e della valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e assegnati alle amministrazioni comunali, una delle principali vie di riaffermazione della cultura della legalità con risvolti di utilità sociale.
Sarà proprio questa la traccia dei lavori che gli studenti dovranno presentare entro il 30 aprile prossimo alla prefettura – info e dettagli nel regolamento – sotto forma di articoli, saggi, reportage multimediali o cortometraggi dedicati alla storia di un bene confiscato mettendo in luce “le modalità del riuso sociale o istituzionale del bene e l’importanza del recupero del patrimonio confiscato per la diffusione della cultura della legalità”. Un aspetto, questo, approfondito durante questo incontro nel focus a cura dell’associazione Libera – Numeri e nomi contro le mafie dedicato anche all’evoluzione normativa in materia e al ruolo delle associazioni del terzo settore nella valorizzazione di questa tipologia di beni restituiti alla collettività.
Gli elaborati degli studenti saranno valutati da una commissione presieduta da un rappresentante dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia. Quelli ritenuti migliori saranno premiati il 2 giugno nell’ambito delle iniziative e celebrazioni per la Festa della Repubblica.

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