fbpx

FLC CGIL. Scuola: molti dirigenti non riusciranno a tornare nella propria regione. Le dichiarazioni di Adriano Rizza, segretario della FLC CGIL Sicilia.

463

ROMA. La FLC CGIL Sicilia ha comunicato oggi, martedì 14 marzo, che “Si fa sempre più remota la possibilità di tornare nella propria regione di residenza per i Dirigenti scolastici immessi in ruolo in altre regioni. Il colpo di grazia è stato dato dall’ultima legge di bilancio che prevede l’accorpamento degli istituti scolastici con meno di 900 studenti”. Lo dice il segretario della FLC CGIL Sicilia, Adriano Rizza, durante il sit-in di protesta organizzato dalle organizzazioni sindacali davanti la sede del Ministero dell’istruzione

“In Sicilia oltre 500 scuole, delle attuali 812 – aggiunge – sono sotto la soglia dei 900 iscritti. Questo comporterà la scomparsa di oltre 100 istituzioni e le province più colpite saranno quelle delle aree interne. Un taglio che oltre a comportare una perdita drastica di personale dirigente ed amministrativo, rischia di compromettere il buon funzionamento delle attività”.

“Dal punto di vista della mobilità interregionale dei dirigenti, inoltre, quest’ultima scure – spiega Rizza – si va ad aggiungere ai forti limiti imposti dal contratto collettivo. Tali limiti, pensati per i concorsi regionali, sono rimasti validi anche per i dirigenti assunti con contratto nazionale. Una vera e propria beffa, se si considera che il mancato avvio della trattativa per il rinnovo del contratto ha impedito di rimediare a questa stortura”.

“Infine, come se non bastasse – continua – una norma recente ha portato il limite della mobilità interregionale per il triennio 2022-2025 al 60 per cento dei posti vacanti in ciascuna regione. Una percentuale insufficiente per le esigenze di quasi 1.200 dirigenti in tutta Italia”.

“Tutto questo è inaccettabile – conclude – perché rappresenta un colpo subdolo alla macchina organizzativa, dettato solo ed esclusivamente dall’obiettivo di tagliare risorse”.

In questo articolo