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ATA terza fascia, sempre più papabile l’aggiornamento nel 2024: voto emendamento Milleproroghe il 13 febbraio

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L’emendamento riformulato sull’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia sarà votato il 13 febbraio.

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Sembra sfumare sempre più l’ipotesi che voleva fare slittare l’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia. A prevederlo era un emendamento fortemente voluto da Fratelli d’Italia e Lega presentato al Decreto Milleproroghe. Sulla stessa linea anche CISL Scuola. Contrari invece tutte le altre sigle sindacali e gran parte del personale ATA. Il polverone innescato da questa eventualità ha evidentemente portato i suoi frutti, tanto che se, fino a qualche giorno fa, veniva dato per certo il rinvio al 2025 ora sembra essere più quotata la nuova ipotesi di compromesso che conferma l’aggiornamento delle graduatorie ATA al 2024. Vediamo dunque quali sono gli ultimi sviluppi.

Aggiornamento ATA terza fascia: come sarà corretto l’emendamento

Il citato emendamento al Milleproroghe, in base a quanto abbiamo appreso, verrà rivisitato prevedendo l’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia nell’anno corrente, come doveva essere ‘ab origine’. Ci sarà probabilmente solo un leggero posticipo (si parla di apertura delle domande tra maggio e giugno) permettendo l’iscrizione con riserva anche ai nuovi aspiranti sprovvisti di certificato internazionale di alfabetizzazione digitale, dando loro un anno di tempo per conformarsi al nuovo obbligatorio titolo d’accesso. In pratica anche a coloro che si iscriveranno ex novo saranno date le stesse tempistiche già previste per gli aspiranti già inseriti. Questa soluzione, avanzata principalmente da Uil Scuola e Anief, trova il favore di tutti, forze politiche, sindacati e personale ATA.laureati studia e sostieni esami online

Il voto sull’emendamento al Milleproroghe così corretto è previsto, sulla base di quanto ha lasciato trapelare Orizzonte Scuola, per mercoledì 13 febbraio. Poi l’intero provvedimento passerà al Senato per la sua definitiva approvazione: c’è tempo fino al 29 febbraio per la conversione in legge del decreto.

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