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SCUOLA, STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL DECRETO GELMINI

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ROMA – Studenti in piazza contro la riforma Gelmini. Lo striscione in testa al corteo dell’Unione degli Studenti preannuncia un autunno difficile negli istituti. ‘Non e’ che l’iniziò, recita lo striscione. Gli studenti bocciano il ministro dell’Istruzione e replicano con cinque no alle innovazioni e ai provvedimenti più contestati della riforma: i tagli per 8 miliardi di euro all’istruzione con la conseguente riduzione del personale docente e non, il maestro unico, l’abbassamento dell’obbligo scolastico dai 16 anni ai 14, i finanziamenti alle strutture private e il voto in condotta. Proprio la proposta pensata per arginare il fenomeno del bullismo è stato protagonista di numerosi cori: “Con il voto di condotta – gridano gli studenti – ci tappano la bocca”. A testimoniare i possibili effetti della riforma, in testa al corteo viene trasportata da due giovani una bara nera con la scritta ‘scuola’.

ROMA – Più di un migliaio di studenti delle scuole superiori della Capitale sono partiti da Piazza di Porta San Paolo a Roma, diretti a Viale Trastevere, sotto la sede del Ministero dell’Istruzione, per protestare contro la riforma Gelmini. Nel corteo bandiere, striscioni, cori e volantini contro il governo, il ministro Gelmini e il sindaco di Roma Alemanno. Gli studenti protestano anche con balli a ritmo di musica.

“Siamo in piazza per svelare le balle di questo governo”. Così un componente della Rete degli studenti medi che oggi è in piazza a Roma per protestare contro i tagli di 8 miliardi di euro alla scuola pubblica, “la vera riforma messa in campo dal governo Gelmini-Tremonti-Berusconi”. Secondo gli organizzatori del corteo il maestro unico e la riduzione di ore di tirocinio negli istituti tecnici sono solo la conseguenza di questi tagli. La manifestazione di Roma come quelle di altre città -la protesta studentesca si tiene oggi nelle più importanti piazze d’Italia- è stata indetta dall’Unione degli studenti che chiedono, tra l’altro, “una legge nazionale sul diritto allo studio, che abbatta la dispersione scolastica e renda possibile accedere ai saperi su tutto il territorio nazionale”. Tra gli studenti che nella Capitale si stanno dirigendo verso il ministero dell’Istruzione ci sono anche dei rappresentanti dell’Udu (Unione degli universitari), che manifestano contro la finanziaria, che blocca le assunzioni e costringe gli atenei a introdurre il numero chiuso in maniera capillare. Secondo Federica Musetta, rappresentante dell’Udu con questi provvedimenti aumenteranno anche le tasse e si costringeranno le università pubbliche a diventare fondazioni di diritto privato.

NAPOLI – Anche Napoli in piazza per protestare contro la riforma Gelmini. Il corteo di protesta, organizzato dall’Unione degli Studenti di Napoli e dall’Unione universitari Napoli, è da poco partito da piazza Garibaldi. Migliaia, secondo gli organizzatori hanno aderito alla manifestazione. “La prima di una lunga serie – dice Roberta dell’Unione degli Universitari – la nostra lotta durerà tutto l’autunno”. Non è, infatti, un caso se lo slogan scelto per il corteo è ‘Non e’ che l’iniziò: “la battaglia continua”, promettono gli studenti. “Ostacoleremo in tutti i modi i provvedimenti della Gelmini – preannunciano – ci mobiliteremo per scuole e università che siano pubbliche, dove sia garantito un reale accesso alle conoscenze, soprattutto attraverso gli investimenti economici. Lotteremo per un’idea di scuola completamente opposta agli attacchi del nuovo ministro”.

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